Latitante pronto a scappare di nuovo, preso in Belgio per spaccio internazionale Tare Julian

L'operazione Nuova Alba - A destra il questore di Viterbo Giancarlo Sant'Elia
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Giovedì 31 Dicembre 2020, 12:37 - Ultimo aggiornamento: 12:39

Era pronto a scappare ancora. Era quasi su un areo diretto a Tirana. Ma non sapeva che la Questura di Viterbo e il servizio di cooperazione internazionale lo seguivano da tempo. Tare Juliana, albanese da anni presente nella frazione di Bagnaia, è stato arrestato su mandato di cattura europeo in aeroporto. Su di lui un’accusa pesantissima: spaccio internazionale. 

Tare è considerato il capo indiscusso dello spaccio a Viterbo e non solo. A raccontare nel dettaglio l'operazione Nuova Alba, che ha portato all'arresto del latitante, il questore Giancarlo Sant'Elia, il capo della Mobile Gian Fabrizio Moschini e i dirigenti della Polaria di Fiumicino, del servizio cooperazione internazionale e della divisione narcotici.

«L’attività - ha spiegato il capo della Mobile - ha avuto inizio a settembre 2019, con l’arresto in flagranza un giovane albanese trovato con 21 grammi di cocaina e 470 euro. Analizzando il telefono dell'arrestato abbiamo capito che era necessario approfondire le indagini. E abbiamo dato il via alle investigazioni». Investigazioni che durante il lockdown hanno portato a una seri di arresti nei confronti di altri giovani albanesi e al sequestro di ingenti quantitativi di cocaina. In totale sono 9 gli arresti effettuati.

«Approfondento - ha detto ancora - la filiera “contatti acquirenti“, legai ai soggetti arrestati abbiamo individuato quello che inizialemnte ritenevamo essere il capo del gruppo di spacciatori.

Ma poi approfondendo ancora siamo arrivati al cittadino albanese rifugiato in Belgio».

E qui che scatta il ruolo del servizio di cooperazione internazionale della polizia, che individua Tare e inizia a pedinarlo seguendo sempre la pista dello spaccio. «Mentre stava per rientrare a Tirana - hanno spiegato - lo abbiamo catturato e messo su un areo per Roma». Catturato all’estero una volta atterrato a Fiumicino è stato arrestato e condotto in carcere. 

«Questa operazione - ha afferma il questore San'Elia - è la testimonianza che le forze di polizia tutte non si sono mai fermate a fronte dell'emergenza sanitaria. Ma hanno continuato col massimo impegno, pagando un prezzo elevato di malati. Continueremo sempre a svolgere il nostro lavoro anche tra mille difficoltà».

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