Viterbo, la curva dei contagi spaventa la movida: «Con una nuova stretta rischio chiusura»

Viterbo, la curva dei contagi spaventa la movida: «Con una nuova stretta rischio chiusura»
di Luca Telli
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Lunedì 5 Ottobre 2020, 10:03 - Ultimo aggiornamento: 16:53
«Da sabato abbiamo aumentato i controlli. Paura? Sì. Non serve una nuova chiusura, siamo arrivati a un punto che anche una stretta sull’orario di lavoro potrebbe essere sufficiente per scrivere la parola fine».
Parla a titolo personale Manfredi Samperi, titolare del ‘77’ uno dei locali simbolo della movida di San Pellegrino, ma idealmente abbraccia il pensiero di tanti suoi colleghi che, tra mille difficoltà, stanno cercando di uscire dal guado melmoso dove la burrasca di primavera li ha scaraventati.
Ansia che cresce in parallelo alla curva dei contagi e sulla quale soffiano le notizie di possibili provvedimenti restrittivi, come già successo in molte parti d’Europa, qualora l’onda dovesse rafforzarsi.
«Serve attenzione e responsabilità da parte di tutti. Credo che nessuno abbiamo voglia di tornare a vivere quello che è stato nel passato recente – continua Samperi -. L’ordinanza sulle mascherine che la Regione Lazio ha diffuso nei giorni scorsi è forse tardiva. L’obbligo riservato a certe fasce orarie come era stato precedentemente stabilito è riduttivo, la movida non va demonizzata al contrario la campagna di prevenzione contro il virus deve essere totale».
 Samperi, come molti altri locali del centro, da maggio si è dotato di un ulteriore servizio di controllo per garantire il rispetto della distanza di sicurezza e delle norme anticontagio. «Regole per l’applicazione delle quali cerchiamo di fare una corretta informazione – continua Samperi -. A oggi, poi, un’area del nostro locale continua essere interdetta. A chi è senza mascherina non si vende, se un cliente vuole consumare è il locale a fornirla».
Il nodo principale resta quello legato alla debolezza economica delle imprese che, se per i mesi post lockdown registrano incassi in linea con quelli degli scorsi anni grazie a lungo treno estivo, su base annua restano in rosso.
A preoccupare in questo senso non è solo la corsa del virus, ma anche il patto della notte siglato lo scorso anno e in scadenza il prossimo 15 ottobre. Tra gli obblighi da rispettare per ottenere la deroga oraria, concessa a tutti i locali virtuosi, c’è quello della somministrazione esclusivamente all’interno del locale unito al divieto di occupare l’area antistante. Un punto che potrebbe essere annullato dall’esigenza di mantenere la distanza di sicurezze e il contingentamento dell’area.
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