Inaugurazione Globo, il M5S porta il caso in Parlamento: «Il governo prenderà provvedimenti?»

Lo scatto dell'inaugurazione contestata
di Massimo Chiaravalli
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 24 Marzo 2021, 06:15 - Ultimo aggiornamento: 15:19

Inaugurazione con assembramento al Globo, «i ministri ne sono a conoscenza?». Nel caso, si chiede «se ritengano opportuno prendere provvedimenti in merito». Il caso adesso approda in Parlamento: a interrogare il governo è la senatrice del Movimento 5 Stelle Alessandra Maiorino, ma è già in via di definizione una iniziativa analoga anche alla Camera, sempre sotto le insegne pentastellate, a firma del deputato Gabriele Lorenzoni.

Maiorino è rimasta colpita dall’evento per due motivi: oltre alla partecipazione in piena zona rossa, «inopportuna» per via della pandemia – copyright del sindaco Giovanni Arena – c’è anche la mancata presenza della senatrice all’inaugurazione del centro antiviolenza, «di cui avevo assistito passo passo alla realizzazione, ma l’amministrazione mi ha fermato – dice Maiorino - adducendo motivazioni di sicurezza dovute alla pandemia».

Inaugurazione centro commerciale, l'opposizione non molla: «Scuse del sindaco non bastano»

Ha rispettato le priorità sanitarie, poi ha visto che chi predicava bene alla fine ha razzolato male, tanto da vergare un pensiero tranchant: «Davvero un comportamento inadeguato, dettato da superficialità e rincorsa del facile consenso.

Le donne e gli uomini di Viterbo meritano di meglio, e un’amministrazione all’altezza».

Adesso ha deciso di portare il caso in Parlamento, con un’interrogazione a risposta scritta. La senatrice ripercorre gli eventi alle porte di Viterbo del 18 marzo, «giorno della commemorazione delle vittime del Covid-19», quindi espone la lista dei presenti: insieme al sindaco anche il neo sottosegretario Francesco Battistoni e altri amministratori, tutti al taglio del nastro insieme a «numerosi cittadini, addetti ai lavori e giornalisti – scrive Maiorino - apparentemente senza rispettare la distanza anti contagio».

Con la regione in zona rossa e i divieti firmati dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, «appare quanto mai inopportuno che, da un lato, si chiedano ulteriori sacrifici ai cittadini per arginare la diffusione dei contagi, essendo stata predisposta persino la chiusura delle scuole in tutta la Regione Lazio, e dall’altro siano proprio le stesse istituzioni, ivi inclusi esponenti del Governo e l'autorità prefettizia locale, a prender parte ad eventi che, per mezzo della creazione di assembramenti di persone, pongano in essere condotte in apparente contrasto con le norme in vigore».

Infine la richiesta di sapere se non sia il caso di prendere provvedimenti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA