Inaugurazione centro commerciale, tutti contro il sindaco Arena. Oggi la protesta dei negozi del centro

Inaugurazione centro commerciale, tutti contro il sindaco Arena. Oggi la protesta dei negozi del centro
di Luca Telli
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Sabato 20 Marzo 2021, 10:18 - Ultimo aggiornamento: 21:51

Per ora le opposizioni chiedono le «scuse pubbliche del sindaco Arena», ma non è escluso che nelle prossime ore decidano di alzare l’asticella.

Centro commerciale inaugurato nel giorno delle vittime Covid, l'opposizione alla giunta Arena: «Chieda scusa ai viterbesi»

L’inaugurazione del nuovo parco commerciale Cassia Nord in piena zona rossa, con foto del taglio del nastro in spregio alle regole anti assembramento imposte dal protocollo sanitario, nel giorno in cui la Nazione intera piangeva le vittime dell’epidemia, ha sganciato una bomba che rischia di far deflagrare l’amministrazione, finita in un cul de sac nella quale ha scelto di precipitare per superficialità e negligenza.

«Quello che sconcerta è la totale mancanza di sensibilità e rispetto delle regole davanti a chi soffre la crisi - si legge nella nota firmata da PD, Viterbo 2020, M5S, Forza Civica-. Abbiamo assistito a un’indecorosa danza sul Titanic' da parte di chi dovrebbe dare il buon esempio e infondere fiducia in tutti i nostri concittadini. Arena e la sua amministrazione dovrebbero diventare rossi di vergogna».

Intanto la Lega si smarca, isolando ulteriormente il sindaco, parafulmine di una situazione assurda quanto grottesca.

«Nessuno dei nostri consiglieri o l’assessore ha preso parte all’inaugurazione del nuovo centro commerciale – si affrettano a sottolineare i salviniani -. La nostra non vuole essere solo un'attestazione 'formale' di solidarietà, ma la promessa concreta di un impegno serio e puntuale a sostenere il nostro tessuto produttivo così duramente colpito dalla pandemia».

La riposta del sindaco affidata a una nota: «Sono sempre stato in prima linea nel combattere il virus e aiutare famiglie e imprese in difficoltà senza mai tirarmi indietro – spiega -.

Quella del taglio del nastro è stata una formalità, evitabile senza dubbio, ma pur sempre una formalità. La giornata delle vittime di Covid è stata approvata solo il giorno precedente. Per questo motivo ritengo che i responsabili del centro commerciale, che avevano da tempo preparato questo trasferimento, chiedendo a me e altre autorità di partecipare a porte chiuse, non hanno avuto il tempo di rimandarla».

Parole che non servono a calmare né i commercianti del centro storico né i cittadini colpiti direttamente dalle restrizioni e dai lutti.

Sui social è un fiume di commenti. «Dopo il minuto di silenzio via di corsa a festeggiare l’inaugurazione di un nuovo centro commerciale in pieno lookdown, con tutti gli altri negozi chiusi. Grazie per le foto in cui Vi assembrate, mentre a noi chiedete sacrifici e di ricordare. Solo chi ha perso una parente, o come me la madre, capisce evidentemente questa tragedia», scrive G.F. E ancora: «Ma mi raccomando signor sindaco, estetiste parrucchieri, ristoranti e scuole che restino ben chiusi eh...ma come vi specchiate al mattino senza sputarvi in faccia da soli...osceni» aggiunge un’altra utente. Rabbia che si trasforma in protesta tra gli esercenti di ‘Facciamo centro’ che oggi accenderanno le vetrine alle quali appenderanno un cartello: «Accendiamo le luci per illuminare la nostra rabbia. Contro le inaugurazioni che creano assembramenti vietati in zona rossa». «Da un anno lottiamo per non chiudere. Viviamo una quotidianità fatta di restrizioni e chiusure con la paura di non riaprire più - spiega Alessandra Di Marco, presidente di Rete Impresa Viterbo Capitale Medievale-. Avrebbero potuto aprire senza l’inaugurazione, è stata una mancanza di rispetto nei nostri confronti e di tutti»

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