Imprese artigiane da record nazionale:
+1,2% iscrizioni rispetto a cessazioni

Imprese artigiane da record nazionale: +1,2% iscrizioni rispetto a cessazioni
di Luciano Costantini
2 Minuti di Lettura
Lunedì 8 Settembre 2014, 14:50 - Ultimo aggiornamento: 14:51
Sorpresa. La Tuscia qualche volta sa stupire anche in positivo. Relegata agli ultimi posti per vivibilit e benessere nella classifica nazionale del ”Sole 24 Ore”, sa conquistare la leadership nazionale nella graduatoria del tasso di crescita delle imprese artigiane: +1,2% nel secondo trimestre dell’anno. Come dire che, percentualmente, è quella che corre di più (si fa per dire). Roba da non credere. se non fosse che i dati arrivano dalla Camera di commercio con altre cifre che irrobustiscono la speranza; tra aprile e giugno l’anagrafe di via Fratelli Rosselli registra l’iscrizione di 581 nuove imprese a fronte di 329 cancellazioni. Saldo positivo di 254 unità, cioè per un’attività che chiude ne nascono quasi due. Un’inversione di tendenza rispetto ai primi tre mesi del 2014 (registrarono un tasso negativo di -0,47%). E, soprattutto, un ribaltamento rispetto agli ultimi dati arrivati dalla Confesercenti di Roma che nei giorni scorsi ha denunciato un’autentica moria di esercizi pubblici: due chiusure per ogni apertura.

I numeri viterbesi ovviamente hanno dimensioni più ridotte, ma significative per dimostrare lo stato di salute del settore. Variazione positiva nel comparto agricolo in cui la percentuale delle imprese registrate sale del +0,4%. E c’è da ricordare che l’agricoltura conta il 30% delle imprese della provincia. Buona la performance nel turismo con annessi servizi di alloggio e ristorazione (+2%). Il commercio, che rappresenta il 22% del totale delle attività della Tuscia, aumenta la propria presenza del +0,2%. Gli unici comparti con segno negativo sono quelli relativi alle attività manifatturiere (-0,2%) e a quelle immobiliari (-2,0%) e finanziare-assicurative (-0,4%). Il settore delle costruzioni, in sofferenza da anni, vede crescere il numero delle imprese (+0,5%) e conserva il peso di circa il 14%.

«Dati da prendere con estrema cautela, ma che potrebbero preludere a una nuova fase di crescita per l’economia della Tuscia», commenta il presidente dell’ente camerale, Ferindo Palombella (nella foto). O forse si tratta di un risveglio che nasconde uno stato di crisi profonda e strutturale: l’impossibilità per molti di trovare o ritrovare un lavoro che non c’è e l’iniziativa privata viene vista come unico, obbligato sbocco di vita. Se son rose....
© RIPRODUZIONE RISERVATA