Viterbo, gli impianti sportivi sono da sistemare: dal Comune «dieci milioni per farli rinascere»

Emanuele Aronne ex arbitro di basket
di Marco Gobattoni
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Mercoledì 14 Dicembre 2022, 11:48 - Ultimo aggiornamento: 21:09

Mentre parla guarda il pallone da basket della finale scudetto Milano-Trento, arbitrata nel 2018. Quella Gara-1 rappresentò anche l'ultima di oltre 400 partite dirette tra i professionisti. Emanuele Aronne, assessore allo Sport e non solo del comune di Viterbo, nella vita è un architetto affermato. Oltre che un ex arbitro della palla a spicchi con un curriculum lungo e prestigioso. Dallo scorso giugno è immerso nel nuovo lavoro di amministratore di un settore, quello sportivo, che per Viterbo rappresenta croce e delizia da molti anni.

Entro Natale va presentato un bilancio ereditato dal commissario prefettizio da riempire con cose concrete. La più stuzzicante e urgente riguarda il capitolo Pnrr con la grande mole di fondi da spendere entro il 2026. Per quella data, gli impianti cittadini, dovranno aver cambiato volto: quasi 10 milioni da investire tra stadio Rocchi, Palamalè, Campo Scuola e altre opere di progettazione che riguarderanno Skatepark e Playground da disseminare in città. Il lavoro da portare a termine è enorme e non sono ammessi ritardi.

«In queste settimane sono totalmente concentrato sui progetti relativi al Pnrr spiega Aronne abbiamo la grande occasione di ammodernare i nostri impianti che sono vetusti e rappresentano uno dei più importanti biglietti da visita della città. I fondi ci sono ma vanno messi in sicurezza e spesi presentando progetti seri e fattibili in un lasso di tempo burocraticamente cortissimo». Il cronoprogramma è serrato e si partirà dallo stadio Rocchi. «Il progetto dovrebbe arrivare entro l'anno, al massimo a metà gennaio, non voglio cattedrali nel deserto ma una bomboniera che sia sostenibile a livello ambientale. Ci sarà la tribuna Prato Giardino al quale i tifosi della Viterbese sono molto legati: pannelli fotovoltaici sulle tribune che stiamo provvedendo ad installare anche in tante altre strutture sportive della città.

Tempi? Stretti: a marzo dobbiamo bandire la gara con i lavori che partiranno inizio 2024».

Aronne immagina, in un futuro non troppo lontano, una Viterbo che possa concentrare le proprie attività sportive in due poli di riferimento come lo sono oggi i quartieri del Murialdo e di Santa Barbara. «Penso a Treviso e a quello che stanno facendo a Venezia. Avere due aree di riferimento per lo sport cittadino deve essere un obiettivo concreto da perseguire in tempi relativamente brevi». Senza però rischiare di abbandonare a se stesso quello sport di base che rappresenta un valore sociale da tutelare. «Assolutamente, mi hanno attaccato - ricorda - per aver fatto respingere emendamenti in favore delle società sportive di base. Critiche pretestuose visto che la mia porta è sempre aperta e se un progetto è valido, non mi interessa chi lo presenta, ma se viene avanzato fuori tempo massimo e con il solo scopo di mettere in difficoltà me e la maggioranza non ci sto. Per lo sport di base investiremo moltissimo: efficientamento energetico per abbattere le bollette delle società e fondi per progetti di base come lo Skatepark e due campi Playground da basket, da costruire a breve per riportare i ragazzi a giocare in strada».

Il sogno di fine mandato però è anche il cruccio dell'assessore che, per motivi sentimentali e professionali, ha un debole per il PalaMalè. «Oggi onestamente è una struttura impresentabile - dice Aronne - con spogliatoi non degni di una città come Viterbo. Insieme al Rocchi è l'impianto cittadino più importante e, da ex arbitro di basket, posso dire che non è degno di rappresentare uno sport tanto nobile. Non ho particolari ambizioni personali, ma una sì: nel 2027 a fine mandato vorrei lasciare alla città un PalaMalè accogliente che possa rappresentare un vanto per i viterbesi».
 

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