Furto in gioielleria, condannate due donne. Nell’autunno del 2017 due signore entrarono nel laboratorio orafo Rotisciani della Quercia, come clienti che chiedevano di visionare alcuni preziosi. E mentre una delle due intratteneva il titolare, la complice con estrema velocità ingoiava i piccoli preziosi. Le due poi acquistavano qualcosa di poco valore e tornavano verso Roma.
Le donne ieri sono state condannate dal giudice Elisabetta Massini. La prima, quella che distraeva il commerciante, a 2 anni di reclusione e 1.500 euro di multa; la seconda, quella che li fece sparire in bocca, a 2 anni e 8 mesi e 2.600 euro. A raccontare la loro destrezza, il titolare dell’oreficeria. «Non mi sono accorto subito del furto - ha spiegato -, all’inizio pensavo fossero clienti come tante. Erano venute in negozio per tre volte, comprando poco o lasciandomi oggetti da riparare. Solo quando mi sono accorto che mancavano 18 grammi di oro, in vari pezzi, ho messo in relazione gli ammanchi con le loro visite».
A mostrare la tecnica, però, sono state le telecamere di sorveglianza del laboratorio. «Il dubbio è diventato certezza quando ho visto le immagini, mentre io discutevo con una delle due e le mostravo dei gioielli, l’altra senza farsi vedere li mandava giù.
«Qualche giorno prima dell’11 ottobre le due telefonarono in negozio - ha spiegato ancora - dicendo che sarebbero venute proprio l’11 per rititare un anello che avevano fatto allargare. Io però avevo scoperto tutto e ho avvertito la polizia. Quando sono arrivate mi sono comportato come niente fosse, ma hanno fiutato qualcosa perché se sono andate via subito, dicendo che avevano un treno da prendere. Ma all’uscita hanno trovato la polizia».
Le due donne sono riuscite a rubare gioielli per 5mila euro.