Entra in una casa per cercare riparo e ruba i preziosi, condannato a 4 anni

Il Tribunale di Viterbo
di Maria Letizia Riganelli
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Martedì 13 Aprile 2021, 06:55 - Ultimo aggiornamento: 15:24

Cerca riparo, si intrufola in una casa e tenta di rubare i gioielli di famiglia. Trentenne marocchino condannato a 4 anni di reclusione e a mille euro di multa. Pena esemplare quella comminata ieri mattina dalla giudice Elisabetta Massini. L’uomo, già detenuto per il furto, ha tentato di spiegare le sue ragione. Ma la sua difesa sembrerebbe non aver retto.

«Ero a Viterbo - ha detto - senza soldi e senza un tetto. Sono andato alla Caritas a chiedere aiuto ma senza un tampone negativo non mi hanno dato un alloggio. Così sono andato alla Cittadella per richiedere il tampone. Ma il tampone potevo farlo solo il lunedì successivo. Non sapevo dove andare e ho visto una casa vuota con una finestra aperta. Sono entrato per dormire lì. Chiedo scusa alla proprietaria. Non volevo rubare le collane ci stavo solo giocando mentre ero seduto sul letto».

Il trentenne si sarebbe introdotto in una casa in via Armando Diaz la notte tra il 19 e il 20 settembre del 2020. 
A notare la sua presenza nella casa la sorella della proprietaria. «Ero nella mia casa di Tarquinia, quella di Viterbo era in fase di ristrutturazione, e verso le 22 mi ha chiamato mia sorella dicendomi che il cancelletto era aperto e c’era una luce accesa.

Mio marito è subito andato a vedere e abbiamo chiamato i carabinieri».

La casa della vittima è divisa in due appartamenti, uno più piccolo e uno più grande. «Quando siamo entrati - ha detto ancora la donna - l’appartamento più grande era completamente a soqquadro. Ma non c’era nessuno. Nell’altro sono entrati i carabinieri e hanno trovato l’imputato ancora nella stanza da letto». L’uomo era seduto sul letto e nelle tasche, perquisite dai carabinieri, c’erano tutti i monili della vittima.

«Aveva forzato la serratura dell’appartamento più piccolo - ha spiegato il comandante della stazione di Bagnaia, intervenuto sul posto - e li ha trovato anche le chiavi di quello più grande. Entrambi gli appartamenti erano sottosopra».

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