Viterbo, famiglie sempre più in difficoltà. Caritas e servizi sociali sotto pressione

Viterbo, famiglie sempre più in difficoltà. Caritas e servizi sociali sotto pressione
di Luca Telli
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Martedì 9 Marzo 2021, 06:45 - Ultimo aggiornamento: 22:49

Famiglie in difficoltà, cresce il numero di chi è costretto a rivolgersi alla Caritas. Sale anche l’indice di chi vive in povertà assoluta. A snocciolare numeri che fotografano un quadro desolante, in cui alle difficoltà economiche si aggiunge l’atrofia del mercato del lavoro incapace di assorbire neppure un quinto della domanda, è il direttore della Caritas diocesana Luca Zoncheddu durante una videoconferenza sull’emergenza pandemica.

«Fare una stima non è purtroppo difficile. Rispetto al pre Covid il numero di chi bussa alla porta è raddoppiato. C’è una differenza poi che la dice lunga sul momento che stiamo vivendo: se prima la richiesta era soprattutto alimentare, ora le necessità alla quali far fronte sono di ogni tipo».

 Soldi per le bollette e l’affitto ma non solo, anche abbigliamento e materiale didattico per la scuola. Le difficoltà, per un gruppo che si autoalimenta grazie alle donazioni, non poche. «Ma c’è una in particolare che al momento non riusciamo a superare – spiega Zoncheddu – è quella legata alla disponibilità di spazi per docce, igiene personale e barberia. Stiamo cercando di attrezzarci ma i tempi sono lunghi e le urgenze immediate».

A testimoniare la crescita del disagio anche l’aumento delle richieste di sostegno arrivate allo sportello dei servizi sociali del Comune di Viterbo.

«Un’ondata – la definisce l’assessore Antonella Sberna -.

In dodici mesi le domande sono aumentate del 30%. Da aprile scorso sono partite una serie di progetti che stanno contribuendo a arginare il fenomeno, ma c’è un dato che preoccupa: la tipologia di chi è in difficoltà è sempre più eterogenea». Una categoria non più socialmente identificabile, estesa anche agli artigiani e alla famiglie bi reddito con figli a carico.

«Persone che un anno fa conducevano una vita normale senza difficoltà importanti», spiega Sberna. Per rispondere alle quali è nato un tavolo di concertazione con le associazioni di volontariato in modo garantire a tutti i richiedenti la possibilità di accedere agli strumenti di sostegno

A supporto dell’azione della Caritas è scesa in campo anche la CISL attraverso una raccolta di fondi lanciata sulla piattaforma gofoundme aperta fino al 31 marzo. «Sarà una goccia nell’oceano, ma è meglio che restare fermi a guardare – spiega il segretario Fortunato Mannino -. Stiamo vivendo giorni difficili e la fine del tunnel è ancora lontana. L’appello che la CISL vuole è lanciare è rivolto a tutte le forze associative, sindacali, politiche, del volontariato fino ai singoli cittadini. Ne usciremo solo se ognuno farà la sua parte. La sfida che il Covid ha messo davanti alla Provincia è morale prima che pratica. Per non affondare serve coraggio».

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