Molotov contro la casa di due "debitori" per la droga, condannato a 4 anni

Carabinieri
di Maria Letizia Riganelli
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Venerdì 20 Gennaio 2023, 05:40 - Ultimo aggiornamento: 16:54

Non pagano il debito di droga, spacciatore si vendica lanciando due bottiglie incendiarie nell’appartamento. Patteggia quattro anni e due mesi di reclusione il 29enne di Soriano nel Cimino che, il 14 agosto 2021, scagliò due molotov artigianali in un appartamento di via Granatieri di Sardegna, a due passi da piazza della Rocca a Viterbo. Il ragazzo, difeso dagli avvocati Paolo Delle Monache e Simona Mancini - che prima di essere arrestato fuggì in Spagna per sfuggire alla giustizia - alla scorsa udienza aveva chiesto di poter patteggiare la pena concordata con la pubblica accusa.

Quello messo in atto l’estate del 2021 era stato un regolamento di conti per un debito di droga che avrebbe avuto con una coppia di ragazzi viterbesi. Gli stessi, assistiti dall’avvocato Luigi Mancini, che il 14 agosto di due anni e mezzo fa, si videro arrivare in casa due bottiglie incendiarie. Le immediate indagini, condotte dal Nucleo investigativo dei carabinieri di Viterbo, permisero di stabilire che l’incendio era di natura dolosa, innescato da due ordini incendiari artigianali (bottiglie di vetro contentini benzina), lanciati contro lo stabile.

Il gesto era stato preceduto dall’irruzione all’interno dell’appartamento, dal quale venivano rubati vari oggetti. I militari, attraverso un’articolata indagine, riuscirono subito a identificare l’autore dell’azione e a ricostruire il movente, riconducibile a un risentimento nei confronti del locatario dell’appartamento per un regolamento di conti per l’acquisto di stupefacenti.

Sulla base degli elementi raccolti dagli investigatori, la Procura di Viterbo chiese ed ottenne, nel marzo del 2022, dal gip, l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, tra l’altro ripreso anche dalle telecamere di sorveglianza mentre acquista la benzina per gli ordigni, perché gravemente indiziato dei delitti di fabbricazione di materiale esplosivo, porto sulla pubblica via di materiale esplosivo, minaccia aggravata, danneggiamento seguito da incendio e furto in abitazione aggravato.

Ordinanza però rimasta in sospeso per 13 mesi, visto che il giovane per sfuggire a un doppio arresto si era rifugiato in Spagna.

Doppio perché, poco prima del regolamento dei conti, aveva partecipato a una rapina a Roma ed era stato subito individuato. Il 29enne, che dovrà scontare 4 anni e due mesi, era accusato di detenzione illegale di armi aggravata dall’averlo fatto sulla pubblica via, danneggiamento seguito da incendio, minaccia aggravata e furto aggravato in abitazione. La coppia, inizialmente costituita parte civile, ieri ha deciso di non chiedere nessun danno e ritirare la costituzione.

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