Girava in bici, dava nomi falsi e cambiava pettinatura: così spacciava l'eroina

Carabinieri
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Domenica 21 Marzo 2021, 06:20 - Ultimo aggiornamento: 19:29

Gestiva da solo lo spaccio di eroina in città. Arrivando anche a Montefiascone e Vignanello.
Ma dal 18 marzo scorso è dietro le sbarre del carcere di Perugia. Il 30enne liberiano, finito più volte nelle maglie della giustizia, è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare che ha finalmente messo fine alla sua attività. Un’attività incessante che continuava anche mentre era agli arresti domiciliari. 
«Il provvedimento - spiegano i carabinieri - è stato emesso dal Tribunale di Viterbo su richiesta della Procura, in aggravamento ed in sostituzione della misura cautelare degli arresti domiciliari cui era sottoposto dal mese di gennaio, misura all’epoca applicata in quanto era stato trovato nella sua abitazione del quartiere Pilastro con una valigetta contenente 167 grammi di eroina e 98 di hashish».
A mettere in allarme i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Viterbo è stata un’impennata improvvisa di eroina. In un anno sono state molte le persone fermate che avevano appena acquistato o ricevuto dosi di “brown sugar”. Un tipo di eroina meno raffinata che viene utilizzata spesso per essere fumata e che porta a un’immediata dipendenza.
Le numerose cessioni riscontrate hanno fatto partire indagini mirate che hanno portato a un’unica porta. Quella della casa del Pilastro del trentenne liberiano.
In totale sono state 44 le cessioni riscontrate tra novembre 2020 e gennaio 2021, fatte tutte dalla stessa mano. Principalmente a Viterbo, nella zona del Pilastro principalmente in via Rossi Danielli e nei vicoli dietro lo stadio Rocchi e in viale Trento. Cessioni anche a Vignanello e a Montefiascone, di solito all’ingresso del paese e nelle vicinanze di un bar frequentato da giovani e giovanissimi. Durante i servizi messi in atto i militari dell’Arma sono riusciti a capire tutti i suoi “trucchi” per tentare di eludere la giustizia. Il liberiano per dare meno nell’occhio si muoveva solo in bicicletta ogni volta che poteva cambiava pettinatura. Un giorno aveva piccole freccine e un altro si rasava completamente. E agli acquirenti dava sempre un nome diverso. La clientela dell’indagato poi era tutta italiana, principalmente insospettabili viterbese o montefiasconesi. In particolare l'uomo andava a spacciare a Montefiascone perché prima di arrivare nel capoluogo della Tuscia aveva vissuto sul Colle e aveva un giro di cliente a cui era rimasto "legato". 
Peccato che ogni cessione di droga, specie quella di hashish, aveva la sua inconfondibile firma. Il 30enne era solito tagliare il fumo a strisce e non a pezzi come solitamente si trova in commercio. Una modalità tipica del ragazzo che gli inquirenti non hanno riscontrato in nessun’altra caso.
Per questa ragione tutte le cessioni di eroina e hashish sono state ricondotte proprio a lui.
Fondamentale per la riuscita dell’operazione è stato il 13 marzo quando i carabinieri del Norm hanno sorpreso il liberiano allontanarsi arbitrariamente dalla propria abitazione dove era ristretto agli arresti domiciliari.

Il 30enne per oltre due ore sarebbe stato fuori casa, ma ad attenderlo al rientro ha trovato i carabinieri con l’unità cinofila. Il blitz del Norm ha dato i suoi frutti. Nella cameretta del liberiano sono stati trovati altri 33 grammi di eroina ben nascosti. E tanto è bastato per far chiedere al pm Michele Adragna, che ha coordinato tutte le indagini, l’aggravamento della misura e una nuova accusa detenzione ai fini di spaccio ed evasione.

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