Confartigianato apre le porte a Seconda Chance: ai detenuti opportunità di riscatto grazie al lavoro

Il carcere di Viterbo
di Federica Lupino
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Mercoledì 5 Ottobre 2022, 06:35 - Ultimo aggiornamento: 19:32

Confartigianato apre una breccia nel mondo imprenditoriale locale per dare una seconda occasione ai detenuti. L’associazione è pronta a collaborare con Seconda Chance per creare un dialogo tra le carceri e le imprese disposte ad agevolare il reinserimento lavorativo dei reclusi a fine pena, usufruendo dei benefici concessi dalla legge Smuraglia. A illustrare nel dettaglio il progetto è stata l’ideatrice, Flavia Filippi, che nei giorni scorsi ha incontrato il segretario provinciale di Confartigianato Viterbo, Andrea De Simone, e dal consulente del lavoro del sistema Confartigianato Viterbo, Angelo Mosca.

Un passo indietro, per capire la valenza dell’iniziativa. Nel concreto, Filippi, che è una giornalista di La7, insieme alla documentarista Alessandra Ventimiglia, e a Beatrice Busi Deriu, titolare di Ethicatering, da due anni gira l’Italia per trovare imprenditori disposti a scommettere su detenuti ritenuti idonei dal magistrato di sorveglianza, facendoli lavorare e corrispondendo loro il relativo compenso. A Viterbo Mammagialla è già coinvolto da alcuni mesi: sono sei i carcerati coinvolti nella sartoria interna che stanno realizzando sacchi per vele e borse, commissionati dalla Milleniumtech di Prato, veleria nata nel 1981.

“Siamo lieti di collaborare a questa iniziativa insieme a Seconda Chance – ha affermato De Simone -offrendo al mondo dell’impresa la possibilità di dare una mano a persone in cerca di una seconda occasione, e di assumere al tempo stesso personale che permetta di risparmiare sul costo del lavoro.

Si tratta di un rapporto diretto: le carceri selezionano i detenuti a fine pena che possono lavorare fuori dalle strutture, gli imprenditori bisognosi di personale li incontrano e se ci sono le condizioni scelgono loro se e chi assumere. In questo modo si risponde ad un’esigenza sociale e solidale, e si attenua anche la difficoltà che oggi hanno le aziende di trovare lavoratori”.

Sinora 108 i posti di lavoro procurati da Seconda Chanche: le aziende, anche multinazionali, dopo aver incontrato in carcere (Monza, Opera, Bollate, Pescara, Viterbo, Civitavecchia, Rebibbia, Velletri, Frosinone) gruppi di detenuti preventivamente selezionati dalle direzioni degli istituti, offrono periodi di prova e poi contratti di lavoro (anche part time o a tempo determinato) a pasticcieri, cuochi, camerieri, lavapiatti, addetti alle pulizie, giardinieri, elettricisti, fabbri, falegnami, meccanici, magazzinieri, braccianti, manovali, operai, ragionieri, periti elettronici. Ora Confartigianato è disponibile a fornire tutte le informazioni per aderire al progetto (076133791, info@confartigianato.vt.it).

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