A sette secoli dalla morte (1265-1321) Viterbo e la Tuscia come celebreranno Dante Alighieri? Certo, nessuno ha mai provato, fonti alla mano, che il Sommo sia stato nella Città dei Papi, ma andando a spasso tra gli endecasillibi delle tre cantiche della Commedia si può dettare un compendio di personaggi e luoghi che hanno a che vedere con il Viterbese.
La prima citazione riguarda Papa Clemente IV, eletto al soglio di Pietro nel 1265. Lo troviamo nel Purgatorio (III, 123-129; XX, 68-69). Nel 1266 sentendosi poco a sicuro a Roma, si rifugiò nel capoluogo; acerrimo nemico degli Svevi, in quanto alleato di Carlo d’Angiò, fece dissotterrare le ossa di Manfredi, sepolto a Benevento e proprio dalla Cattedrale lanciò la scomunica nei confronti di Corradino, nipote di Manfredi. La sua tomba in origine era a Santa Maria in Gradi, quindi traferita nella basilica di San Francesco.
Ma a San Francesco è sepolto anche Adriano V, morto nel 1276, dopo appena 38 giorni di pontificato, presente nel Purgatorio (XIX, 98-108), dove sconta il peccato dell’avarizia; nonché Vicedomino Vicedomini, imparentato con familiari di Cacciaguida, trisavolo di Dante (Paradiso, XVI, 112-114), “… Ugo da San Vittore è qui con elli/ e Pietro Mangiadore e Pietro Ispano, lo quale giù luce in dodici libelli…”(Paradiso, XII, 133-135); Pietro Ispano, ovvero Giovanni XXI, l’unico papa portoghese della storia, sepolto nella cattedrale di San Lorenzo.
A voto d’uccello vanno citati Nicolò III, collocato nell’Inferno (XIX, 22-120) tra i simoniaci; Martino V(Purgatorio, XXIV, 20-24) che “purga per digiuno l’anguille di Bolsena e la vernaccia”; San Bonaventura (Paradiso, XII, 127-135), ricordato nella lapide di Porta Murata dove sono incisi i versi danteschi (“Io son la vita di Bonaventura/ da Bagnoregio che ne’ grandi offici/ sempre posposi la sinistra cura”; Tommaso D’Aquino (Paradiso, X, 94-99 e Purgatorio, XX, 67-69) che la tradizione vuole abbia predicato dal pulpito esterno di Santa Maria Nuova; Ruggeri degli Ubaldini (Inferno, XXXIII, 13-14), acerrimo nemico del conte Ugolino, morto nel convento di Santa Maria in Gradi.
Accanto ai personaggi, i luoghi.