Covid, ospiti di Villa Letizia le ultime vittime. Ma il sindaco di Tarquinia frena: «Avevano altre patologie»

Villa Letizia a Tarquinia
di Federica Lupino
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Giovedì 18 Novembre 2021, 06:15

Erano ospiti di Villa Letizia a Tarquinia le ultime due vittime ascritte al Covid-19 nel Viterbese (il totale ora è a 465 dall’inizio della pandemia). Un 89enne e un 78enne che si trovavano ricoverati da un paio di settimane in due distinti ospedali fuori provincia. Vi erano entrati per altre patologie pregresse e, proprio durante i tamponi di routine, ne era stata scoperta la positività. Grazie a loro, la Asl di Viterbo aveva poi sottoposto al tampone tutti gli altri anziani presenti nella casa di riposo sul litorale: in pochi giorni, sono risultati positivi 35 su 36 e 4 operatori.

I due decessi, avvenuti nei giorni scorsi ma comunicati solo ieri all’azienda sanitaria locale, sono i primi. “Ma attenzione: queste persone – sottolinea il sindaco Alessandro Giulivi – sono morti con il Covid, non di Covid. Erano già affetti da altre malattie e per quelle erano finiti in ospedale”. Altri due ospiti restano al momento ricoverati mentre la struttura resta isolata su disposizione del primo cittadino – stop alle visite e nessun nuovo ingresso di ospiti – e i sanitari della Asl seguono i pazienti con sintomi più evidenti con le terapie monoclonali.

Intanto, il virus prosegue la sua corsa. Crescono ancora i casi a Carbognano, dove sono chiusi la materna, la ludoteca, il centro anziani e la secondaria di primo grado. Anche ieri altri sei nuovi positivi. “Fortunatamente tutti legati a situazioni familiari già accertate e in isolamento. Il totale è di 35 contagiati. Rispettiamo le regole anche perché i controlli continuano”, avverte il sindaco Agostino Gasbarri. Gli ultimi casi sono tutti collegati ai minori positivi dopo una festa di compleanno in una pizzeria del paese: si tratta principalmente di familiari dei piccoli. Appelli alla popolazione arrivano anche il primo cittadino di Soriano nel Cimino, Roberto Camilli: “Il rischio di contagio non è scomparso né lo è il virus.

Continuiamo ad essere vigili: evitiamo assembramenti (ne vedo abbastanza in paese) e se stiamo insieme ad altre persone manteniamo le distanze sociali e mettiamo la mascherina. Invito i gestori dei pubblici esercizi a far rispettare le norme . Evitiamo di tornare a chiuderci”. Camilli avverte: “Vanno seguite le istruzioni dell’ultimo decreto e se possibile vacciniamoci. Grazie a tutti voi, un po’ di attenzione e un po’ di vigilanza, specialmente nei confronti dei figli e dei più giovani può aiutare tutta la comunità a non dover prendere decisioni restrittive”.

A Orte, dove il contagio è arrivato a interessare 95 persone – anche qui il principale vettore di contagio è stata una festa di compleanno tra ragazzini – il sindaco Dino Primieri non sa più che inventarsi: “Sono davvero amareggiato. Stiamo facendo iniziative di sensibilizzazione ma, soprattutto i giovani non ne vogliono sapere di rispettare le regole. Sia io sia il consigliere comunale delegato all’Istruzione ci siamo recati più volte – racconta – alla fermata degli autobus utilizzata dagli studenti. Molti di quelli a cui ci siamo rivolti per fargli indossare la mascherina ci hanno risposto male”.

Intanto, ieri chiusa anche una sezione della materna di Orte Scalo dopo la positività di tre bidelli e di un addetto alle mense. Sabato 27 novembre, il camper vaccinale della Asl sarà nuovamente agli impianti sportivi a Orte. “Speriamo che partecipino in molti. L’altra volta alle 11 avevamo terminato le 100 dosi di Pfizer disponibili. In paese – ammette Primieri – purtroppo molti non sono ancora vaccinati, contiamo di somministrare parecchie prime dosi”. Ieri, dei 62 nuovi casi scoperti, 14 sono minori (10 under 12): il più piccolo ha 2 anni, il più grande 15.

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