Covid-19, suora contagiata finisce in ospedale. E aumentano i focolai in famiglia

Le suore di Bagnoregio
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Martedì 22 Dicembre 2020, 06:50 - Ultimo aggiornamento: 12:20

Si era salvata per oltre una settimana, invece ora è finita al pronto soccorso. Una nuova suora del convento di San Francesco - quello da cui è partito il contagio che ha coinvolto i frati del seminario internazionale San Vitaliano Papa di Montefiascone, le sorelle dell’Istituto Serve del Signore e della Vergine di Matarà di Celleno e le clarisse del San Paolo di Tuscania – è risultata positiva. La monaca, la 106esima colpita nella struttura bagnorese su 115, è finita all’ospedale con sintomi da Covid-19, confermati dal tampone. Al momento risulta ricoverata a Belcolle. Arriva così a coinvolgere 225 persone il più imponente cluster scoppiato sinora nel Viterbese.

Intanto, segnali preoccupanti arrivano anche sul fronte della curva epidemica. Nelle ultime 24 ore, i nuovi casi scoperti dalla Asl sono stati 87. Spiccano i numeri di Viterbo: nel capoluogo, dove nelle ultime settimane si erano contati al massimo una manciata di positivi, ieri ne sono stati scoperti 34. Negli ultimi giorni, inoltre, sono continuati a crescere i dati di Fabrica di Roma e di Montefiascone. Nel paese amministrato da Mario Scarnati si sono aggiunti 5 ulteriori contagiati. Tanto che il sindaco arriva ad invocare Belzebù.

“Per chi è religioso, io credo che il diavolo sia responsabile per tutto quello che stiamo passando.

In centinaia di anni, quando c’era la peste o una pandemia, la gente – ricorda Scarnati - usciva in processione pregando particolarmente il proprio santo di riferimento, adesso satana ci impedisce anche di fare questo (per l’assembramento)”.

Anche sul colle falisco la progressione di recente è stata costante: oltre ai 36 frati legati alle suore di Bagnoregio, ieri nuovi 9 positivi svincolati dal focolaio dei religiosi. Infine, la vittima di ieri, il 71enne di Tarquinia, era un medico di base in pensione. Quello che emerge dall’andamento epidemico è l’incidenza di focolai in famiglia. Sempre più spesso ad ammalarsi sono genitori e figli. Un dato che fa pensare in vista delle imminenti festività. Per i sanitari questi numeri non sono però una sorpresa: l’incremento è legato a una maggiore mobilità delle persone. Circostanza che fa temere una nuova escalation a gennaio. 

E nel frattempo decine di chiamate sono arrivate alla Asl da viterbesi che hanno soggiornato o transitato nel Regno Unito e  in Irlanda del Nord. La mail della Asl a cui rivolgersi per sapere come comportarsi è coronavirus2.viterbo@asl.vt.it

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