Covid, Natale da incubo nella Tuscia: 546 nuovi casi e un decesso. Record a Viterbo con 145 positivi

Belcolle
di Federica Lupino
2 Minuti di Lettura
Lunedì 27 Dicembre 2021, 06:50 - Ultimo aggiornamento: 15:59

In tre giorni i nuovi casi sono stati 546. Natale oltre le più pessimistiche previsioni sul fronte della pandemia nella Tuscia: in linea con il trend registrato a livello nazionale, anche nel Viterbese si è toccato il record assoluto di contagi: la maglia nera dall’inizio della pandemia spetta al giorno di Natale, quando la Asl ha scovato 258 positivi (prima d’ora, il numero più alto in 24 ore era stato toccato nella prima ondata con 255).

Male anche la vigilia di Natale con 153 ulteriori contagiati, mentre ieri sono stati 135. Da segnalare anche la 479° vittima: una 65enne di Faleria, da giorni ricoverata a Belcoll e deceduta ieri. A fronte di questa imponente iniezione di nuovi casi, i guariti non sono al passo: nel weekend di Natale sono stati appena 209 (ieri addirittura zero).

Il risultato è che i contagiati presenti in provincia sono passati dai 1.897 di giovedì ai 2.233 di ieri. Sul fronte dei posti letto occupati va meglio: erano 23 giovedì, scesi ieri a 20 (dei quali 4 in Terapia intensiva Covid a Belcolle). Maglia nera di questa fine settimana natalizio spetta a Viterbo con 145 nuovi positivi in tre giorni, quindi segue Civita Castellana con 57 casi, pari merito con Tarquinia.

Come segnalato già prima delle festività natalizie, non esistono  focolai scoppiati in provincia.

Piuttosto, la variante Omicron, con una inedita capacità di contagio rispetto alle precedenti versioni del virus, si è ormai diffusa capillarmente in tutti i comuni della Tuscia. Seppur non ci siano episodi conclamati da risultati di laboratorio, i sanitari della Asl di Viterbo ritengono che sia proprio la Omicron all’origine dell’impennata di casi degli ultimi giorni.

La percentuale sulla nuova variante – in linea con quanto si registra nel Paese – si attesterebbe intorno a un quarto dei positivi conclamati. E per i prossimi giorni le previsioni sono pessime: gli esperti si attendono una continua impennata di casi sino a metà gennaio, tanto che l’Asl ha già predisposto un piano di riorganizzazione dei servizi con redistribuzione di risorse e posti letto, nel caso in cui, di pari passo con l’incremento di positivi, salisse anche il tasso di ospedalizzazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA