Padre, madre e due fratellini di 6 e 10 anni: un’intera famiglia ancora una volta colpita dal Covid-19 a Blera. Anche a Marta, due dei tre casi di ieri sono all’interno dello stesso nucleo, collegati a un precedente positivo. Sempre nel paese sulle rive del lago di Bolsena un’intera comunità è in apprensione per le condizioni del parroco.
Tramite i social, chi ha contatti stretti con don Roberto Fabbiani non manca di aggiornare i martani: “Leggerissimo miglioramento, siamo in attesa di sapere i risultati degli esami fatti. L'ho visto alcuni secondi dal telefono – annuncia un parente- è molto provato ma so che sta lottando con tutte le sue forze. Continuate a sostenerlo con la preghiera”.
Ieri, sul fronte dell’ultimo bollettino, raddoppio dei casi rispetto al giorno precedente, seppure il totale resti ben al di sotto delle quote toccate nelle precedenti settimane: erano stati 21 giovedì, sono saliti a 41 venerdì. Ma le buone notizie arrivano dal fronte dei ricoveri: nessuno dei più recenti contagiati ha avuto bisogno di ricorrere alle cure ospedaliere, mentre il giorno prima erano stati più del 10%. Al momento, dei cittadini positivi al coronavirus, 130 si trovano in ospedale mentre 1324 stanno trascorrendo la convalescenza nel proprio domicilio.
Comunicati ieri altri 4 decessi (il totale arriva a 188).
Nonostante la pressione a cui sono sottoposti ormai da mesi, i sanitari cercano comunque di portare un po’ di spirito natalizio all’interno dei reparti di Belcolle dedicati ai pazienti positivi. Come hanno fatto gli infermieri e gli operatori del reparto di Medicina Covid che dall’8 dicembre hanno iniziato a decorare ogni stanza di degenza con un piccolo albero addobbato. I pazienti, lontani dagli affetti, non hanno potuto onorare la tradizione per cui proprio il giorno dell’Immacolata nelle case iniziano a prepararsi le decorazioni di Natale. E così chi li assiste nelle battaglia contro il virus ha pensato di ovviare in questo modo.
“Che il nostro gesto sia di buon auspicio per una pronta guarigione dei pazienti ricoverati”, commentano i sanitari.