Turismo, allarme Assocamping: «Il settore rischia il tracollo». Bolsena previsto -90%

Turismo, allarme Assocamping: «Il settore rischia il tracollo». Bolsena previsto -90%
di Luca Telli
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Domenica 19 Aprile 2020, 08:30 - Ultimo aggiornamento: 20:50
I cancelli sono aperti per metà. Dentro, la frenesia che anticipava l’apertura della stagione è tenuta sotto formalina. Gli unici rumori sono setole che grattano sull’asfalto delle piazzole e aria spostata da torsioni del busto che sembrano sospiri. Profondi, aritmici, spezzati dalla consapevolezza che cresce ogni giorno di più.

Per Assocamping – Confesercenti, il 2020 non è solo l’anno zero. Ma una granata che rischia di paralizzare anche gli anni a venire. Negli uffici, il telefono suona solo per raccogliere disdette. Pile di fogli che crescono sulle scrivanie.  Mancati guadagni (il 30% degli incassi si registra a cavallo tra marzo e aprile, mesi cancellati dall’emergenza COVID – 19) \a fronte di costi che restano in piedi. Tempesta perfetta in un caos guidato da una bussola smagnetizzata che si avvita su se stessa.

«Devono dirci subito quali sono i termini per le riaperture e gli adempimenti da assolvere – dice Renato Bacciardi responsabile regionale Assocamping e operatore turistico di Tarquinia - In questi giorni si susseguono interventi di vari soggetti pubblici e privati,  le amministrazioni comunali convochino invece un tavolo tecnico dal quale esca un documento che serva soprattutto alle categorie per gestire al meglio la fase due e la ripresa delle attività».

Un lume da togliere da sotto la tavola per allentare le ombre di un futuro incerto. La situazione peggiore, a Bolsena, dove il crollo si annuncia pesantissimo con il 90% del turismo di matrice estera che non si muoverà da casa. «Gli effetti dello shock potrebbero durare molto più del previsto – dice Paolo Equitani della Società Ati Lido Village Camping di Bolsena – Se riconosciamo il turismo come una risorsa strategica che concorre in modo determinante alla composizione del Pil nazionale allora le forze da mettere in campo devono essere straordinarie».

Tante le richieste e non di facile applicazione. Alle banche: per congelare di un anno i mutui che gravano sulle aziende. Ai Comuni: azzeramento per l’anno in corso di Imu, Tari, Tasi, Tosap. Alla Regione: stop Irap, addizionale Irpfef e canoni per Concessioni demaniali. Allo Stato: Ires per società o Irpef per ditte individuali. Pena, per la mancata risposta delle istituzioni e dagli istituti di credito (chiamati a fare la loro parte), lo stop delle strutture con conseguenze a cascata su tutta l’economia locale e il mercato del lavoro.

«L’apertura sarà da vagliare con molta attenzione. Alzare il cancello è già una spesa mentre, incerto, resta clientela e incassi - dice Carlo Focarelli del Blu International camping di Bolsena - Anche un lavoro e una presenza di ospiti sottodimensionata alla capacità della struttura, significherebbe una remissione certa. Senza interventi e risorse da mettere a disposizione delle imprese, a fondo perduto per i mancati incassi,  il rischio di non farcela è altissimo» .
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