Virus a Viterbo, Rsa e case di riposo sotto la lente dei Nas

I controlli dei Nas
di Maria Letizia Riganelli
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Venerdì 1 Maggio 2020, 10:46 - Ultimo aggiornamento: 14:01
Il Nas in azione anche nel Viterbese. Fin dai primi giorni dell’emergenza Coronavirus il Nucleo antisofisticazione dei carabinieri ha collaborato con la Asl di Viterbo nel monitoraggio delle Rsa, centri di riabilitazione e lungodegenza e case di riposo.

Una collaborazione stretta e indispensabile per tutelare pazienti e operatori. A dare man forte al lavoro fatto da sanitari e amministrativi dell’azienda sanitaria della Tuscia non solo i Nas ma anche i carabinieri del Nucleo operativo che spesso, in silenzio, hanno aiutato a portare a termine complesse situazioni e complicate gestioni.

Il lavoro di squadra ha anche portato alla luce alcune criticità emerse durante i sopralluoghi in strutture per anziani.

L’attenzione principale, in quest’ultimo periodo, è stata infatti incentrata proprio sulle Rsa, case di cura e case di riposo.

E’ qui che, in tutta Italia, il Coronavirus ha colpito più duramente. Il numero degli anziani morti è elevatissimo e spesso i decessi sono stati contanti tra gli ospiti di queste strutture.  

«Fin dai primi giorni dell’emergenza - spiega il comandante dei Nas di Viterbo Fernando Signore - abbiamo lavorato d’intesa con le Asl di Viterbo e Rieti e con il competente ufficio regionale per monitorare le strutture per anziani della Tuscia. Dal monitoraggio sono emersi pochi casi critici e non abbiamo registrati casi anomali». 

Nonostante questo primo monitoraggio nei giorni scorsi la Procura di Viterbo ha deciso di aprire un fascicolo. Un fascicolo senza nomi né reati, utile ai magistrati per capire e per indagare su eventuali forzature nel sistema. A dare il là all’inchiesta l’esplosione del virus Covid 19 a Villa Immacolata a Viterbo prima e a Villa Noemi a Celleno subito dopo. In quest’ultima su 40 ospiti sono stati contagiati 39 e 6 anziani sono morti inseguito all’infezione da Coronavirus.

«Oltre ai vari monitoraggi eseguiti in collaborazione con la Asl - afferma ancora il comandante dei Nas - su due strutture della Tuscia abbiamo agito con delega della Procura di Viterbo». I carabinieri del Nucleo antisofisticazione avrebbero controllato le strutture e sequestrato documenti.

«Ovviamente l’attenzione resta alta - conclude - e continueremo a collaborare con l’azienda sanitaria di Viterbo».
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