Virus, zona rossa a Celleno, cosa è successo: parlano la società Vicaro e la cooperativa Il punto

Villa Noemi a Celleno
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Martedì 14 Aprile 2020, 08:10
I parenti degli ospiti di Villa Noemi hanno annunciato che pioveranno denunce non appena l’emergenza sarà superata: “Hanno abbandonato i nostri cari, senza cibo e senza qualcuno che li cambiasse”, è l’accusa. Nel mirino ci sono circa 24 ore: quelle tra venerdì sera, quando poco dopo l’istituzione della zona rossa gli operatori della cooperativa Il Punto hanno ricevuto l’ordine dal presidente Marco Taschini di tornarsene a casa, e sabato sera, quando tre di loro hanno ripreso servizio.

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In quelle ore di interregno, a prendersi cura dei 43 anziani (ora 42, dopo il decesso di sabato mattina), c’era solo due infermieri mandati dalla Asl e la Cri che ha somministrato i pasti preparati a Belcolle. Ma cosa è successo in quei momenti drammatici? Lo raccontano Taschini e i responsabili della Vicaro srl, la società proprietaria della struttura.

“Io, come presidente della cooperativa, ho la responsabilità dei soci-lavoratori, oltre che degli anziani. E devo assicurarmi che non corrano rischi”. Marco Taschini, oltre ad essere l’ex sindaco di Celleno, rappresenta la coop Il Punto, legata da una convenzione con la Vicario, società proprietaria di Villa Noemi.

“Non abbiamo abbandonato nessuno. Finché ho potuto – si difende - ho lasciato per un giorno intero gli operatori positivi con i pazienti positivi. Ma non potevo trattenerli lì per 2-3 giorni consecutivi. Inoltre, le disposizioni arrivate il 10 erano chiare: tutti i lavoratori dovevano restare a casa. Senza accusare nessuno, sottolineo che non c’erano più le condizioni perché i soci lavorassero in sicurezza. Di fatto, con 34 ospiti colpiti dal virus di fatto Villa Noemi non è più una casa di riposo ma si è trasformata in una struttura sanitaria Covid-19 a tutti gli effetti”.

In quelle ore frenetiche Taschini racconta di aver "ricevuto anche una chiamata del prefetto Giovanni Bruno che mi intimava di garantire le prestazioni. Lo abbiamo fatto sabato nel tardo pomeriggio dopo che la Asl ha formato i nostri soci sull’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, come tute e mascherine. Mercoledì assumerò due persone in più e ne sto cercando altre”. Taschini conclude così: "La verità è che tutti ci siamo trovati impreparati di fronte a una situazione così clamorosa”.

“Arrivati i risultati dei tamponi, abbiamo vissuto momenti di enorme incertezza. Nessuno sapeva dirci se gli operatori positivi e negativi avrebbero potuto lavorare lo stesso. Abbiamo fatto diversi appelli alla cooperativa ma il primo giorno il personale in servizio era molto inferiore alla norma, il secondo (sabato, ndr) non c’era per niente. Non è passato un secondo in cui ce ne siamo fregati: far star bene le persone, i nostri ospiti, è l’unica priorità per noi”.

Sono ore drammatiche quelle in cui la Vicaro srl si ritrova senza oss: “Abbiamo chiamato chiunque, persino la protezione civile nazionale, per sapere come muoverci visto che Villa Noemi era di fatto diventata una struttura sanitaria Covid”. Asl, Comune, Prefettura, carabinieri e Cri hanno contribuito a tamponare prima l’emergenza e a fornire indicazioni su come tornare alla normalità. “Sabato sera, seppure a regime ridotto, Il Punto ha inviato alcuni operatori che si affiancano al personale Asl. Per gli anziani, che fortunatamente stanno bene senza febbre e con corretti parametri di ossigenazione, vedere volti conosciuti è fondamentale per tranquillizzarsi”, raccontano dalla Vicaro.

Per garantire una turnazione certa anche nei prossimi giorni, la proprietà sta contattando altre cooperative e continua la ricerca di personale.

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