Viterbo, i soldi ci sono ma le tasse non si abbassano: bocciate le proposte della minoranza

Il consiglio di ieri
di Massimo Chiaravalli
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Giovedì 1 Ottobre 2020, 06:40 - Ultimo aggiornamento: 15:02
I soldi per abbassare le tasse ci sarebbero pure, ma l’Imu resta com’è e la Tari sale del 5 per cento. La minoranza ha presentato due distinti emendamenti, entrambi bocciati. E la maggioranza è stata impallinata senza quasi alcuna reazione. Di fronte al fuoco di fila della minoranza solo Gianmaria Santucci ha aperto le porte di Fondazione, per discuterne in sede di bilancio.

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Punto primo, l’Imu: la proposta è di metterci un milione dell’avanzo di amministrazione per abbassarla del 10 per cento. «E’ l’unica sul tavolo – ha detto il capogruppo di Forza Civica, Giacomo Barellli - a fronte del deserto della maggioranza, che si è limitata a replicare le aliquote dell’anno scorso». «Sarebbe un segnale importante», è l’indicazione di Alvaro Ricci (Pd), primo firmatario. Il sindaco Giovanni Arena era sembrato pure a favore, salvo poi fare retromarcia: «Voglio complimentarmi con Ricci, vedremo se fare un discorso a saldo, perché c’è tutto un bilancio costruito con certi numeri».

Per Chiara Frontini (Viterbo 2020) la maggioranza avrebbe dovuto pensare da sola a un intervento sulle tasse. «Sembra che non abbiate proposto alcun tipo di soluzione per alleviare la situazione e andare incontro ai cittadini viterbesi. Eppure il vostro programma prometteva di ridurre il 25 per cento dell’Imu degli affitti dei negozi e del 15 la Tari. E non può essere stato il Covid a scompaginare i piani, perché vi è stato ampiamente dimostrato che le risorse per coprire l’emendamento ci sono». Secondo la capogruppo del Pd Luisa Ciambella approvarlo «può essere il contributo della politica tutta che i viterbesi aspettano».

Pausa. Al rientro, la doccia fredda: «Abbiamo fatto una serie di valutazioni, fermo restando la bontà della proposta – ha spiegato il sindaco - ma si devono fare scelte. Si è deciso che non è il caso di accettare questo emendamento fatto da voi, pur rispettando la volontà». Le reazioni? Ricci: «La responsabilità è enorme. E’ una scelta politica senza scuse, ve ne assumete la responsabilità. Non fate fare all’avanzo la fine dei 950 mila euro restituiti al governo, perché nel 2021 non si potrà più spendere». Barelli: «Pure oggi chiacchiere e fatti zero. C’è una differenza tra noi e voi: competenza e merito». Frontini: «Non vorrei essere nei panni dei consiglieri di maggioranza che dovranno confrontarsi con i cittadini».

E dopo, il bis sul secondo emendamento per abbassare la Tari, che invece sale. Di fronte al silenzio del resto della maggioranza, solo Santucci si è preso la briga di parlare: «Modificare le tariffe ora significa ricostruire il bilancio, ma questo non dovrà essere blindato: la volontà di Fondazione di ascoltare le proposte della minoranza c’è».
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