Enrico Maria Contardo non è più in giunta, il sindaco Giovanni Arena gli ha revocato l’incarico dopo l’incontro di ieri mattina con la coalizione. Domani dalla Lega arriverà il nome del suo successore: ci sarà un mini rimpasto, l’intenzione è quella di «spostare solo qualche delega». L’ormai ex assessore e vicesindaco adesso però spara ad alzo zero: «Esco dalla Lega, sono disgustato». Sua moglie Ombretta Perlorca invece resterà nel gruppo dei verdi, secondo Contardo «per ora».
Ore 10, la riunione è durata pochissimo. «E’ stata molto tranquilla e distesa. Ho solo preso atto della richiesta della Lega – dice Arena - di interrompere il rapporto con Contardo. Con i partiti ci rivedremo in settimana per vedere come distribuire le sue deleghe». Saranno date così come sono al nuovo assessore o ci sarà un rimescolamento? «Potrebbe essere l’occasione per ridistribuirle in base alle caratteristiche che hanno dimostrato gli altri. Ho carta bianca da parte di tutti - dice Arena - per fare come meglio credo. Ma si tratta di piccole modifiche».
Motivo della rottura il sindaco non ha voluto neanche saperlo. «Mi sembrava antipatico entrare nelle loro problematiche interne, sono temi politici, ne ho preso atto e basta. per il sostituto ritengo che mi daranno due o tre indicazioni, se è una persona valida non ho problemi». Non c’è timore che si vada per le lunghe? «No, nessuno ha necessità di fare grandi modifiche. I rifiuti? Ho sempre detto di essere disponibile – continua Arena - ma in una fase di predisposizione del bando di gara penso che non troverei chi sarebbe disposto a prendersi questa patata bollente».
Contardo è nero.
Il riferimento è alla collaborazione per organizzare la visita a Viterbo del vicesegretario nazionale del partito, Andrea Crippa. E il senatore Umberto Fusco? «Lui è il più offeso di tutti. Quando parlo di reato di lesa maestà mi riferisco a questo. Hanno già provato altre volte - ricorda Conterdo - in questi tre anni a eliminarmi». Capisce la decisione di Arena. «Cosa doveva fare? Non era contento, gli ho detto che lo sa meglio di me come funziona: se ti si mettono contro sei costretto a capitolare. Non ho cercato di restare facendo entrare qualche consigliere nel gruppo misto, a mio sostegno: non si sta lì a dispetto dei santi, lo abbiamo visto con l’ex assessore Claudia Nunzi. Meglio uscire con dignità».
Livello di arrabbiatura? «Più che altro sono disgustato. Da quasi tutti: solo due o tre del gruppo mi hanno chiamato, altri no. Rimpianti? Tanti, c’erano progetti da portare avanti: o li farà qualcun altro – conclude - o non si faranno più».