Covid, crolla la spesa a tavola. Coldiretti: «Sostenere le aziende locali»

Covid, crolla la spesa a tavola. Coldiretti: «Sostenere le aziende locali»
di Luca Telli
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Venerdì 18 Dicembre 2020, 09:55 - Ultimo aggiornamento: 16:02

Poche settimane alla fine dell’anno, Coldiretti fa la conta dei danni. Un dato provvisorio destinato a peggiorare nel primo trimestre dell’anno con l’ipotesi di una serrata almeno fino a primavera data ormai per certa. A tavola il crollo è stato del 58% (con una spesa al minimo da 10 anni) trainato verso il basso dalla scomparsa del turismo estero (-78%) e arginato solo leggermente dai consumi interni decisi ma limitati alla stagione estiva e disomogenei durante l’autunno.

 «Per le imprese del settore agricoli sono numeri che fanno paura – spiega Mauro Pacifici presidente provinciale di Coldiretti -. Il calo è netto in tutti i settori, nessuno è riuscito a mettersi al riparo dallo tsunami che ci ha colpito».

Gli effetti delle difficoltà delle attività di ristorazione, la chiusura di marzo come l’apertura a singhiozzo di ottobre uniti al contingentamento degli ambienti e riduzione delle sedute, si sono fatti sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco.

In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione - spiega Coldiretti in una nota – rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato.

Proprio le aziende vinicole sono le più colpite. «L’invenduto è alto e spesso, per evitare accumuli di magazzino gli imprenditori devono fare una scelta sul prezzo», spiega ancora Pacifici. Che spesso azzerano il margine di guadagno.

A far capire quando importante sia il mercato del cibo e quanta economia giri intorno al food un’indagine portata avanti dalla stessa Coldiretti che sottolinea come la tavola sia oggi la voce principale del budget delle famiglie italiane e straniere in vacanza, superando alloggio e location.

«Serve un nuova linea di sostegno – conclude Pacifici – Il cibo è diventato il vero valore aggiunto della vacanza Made in Italy con l’Italia che è leader mondiale  nel turismo enogastronomico grazie al primato dell’agricoltura più green d’Europa con 311 specialità Dop/Igp e Stg riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg. Un po’ di attenzione in più il nostro settore lo pretende».

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