Capacità amministrative, Viterbo in fondo alla classifica nazionale. È quanto emerge da un rapporto della Fondazione Etica su 109 comuni italiani capoluogo di provincia.
Bilancio, governance, personale, servizi, appalti e ambiente, i sei parametri alla base dell’indagine della fondazione no profit, che si occupa prevalentemente di innovazione nel sistema pubblico e nelle politiche sociali e periodicamente valuta le performance dei Comuni, attraverso i dati che obbligatoriamente le amministrazioni sono tenute a pubblicare secondo quanto disposto dal d.lgs. del 2013.
Un ulteriore segnale delle difficoltà del territorio a tenere il passo con le realtà più avanzate guidate, in particolare, dall’ Emilia Romagna che registra 3 Comuni nella top ten. Nel Lazio peggio di Viterbo (posizione numero 102 con un rating di 31 su 100 nella classifica guidata da Reggio Emilia), fa solo Rieti: terzultima (24/100) davanti a Chieti ed Agrigento.
Per la Tuscia dati parzialmente positivi arrivano dagli interventi per favorire il processo di digitalizzazione, tra gli obiettivi fondamentali indicati nel Pnrr e sollecitati dalla Ue. Il viterbese, complice anche il gap di partenza, è una delle province in cui la spesa è maggiore insieme a Modena, Perugia, Pisa e dietro Bologna, Venezia, Padova, Reggio Emilia.
La classifica, spiegano da Fondazione Etica, non vuole comunque «essere solo una pagella delle amministrazioni, ma uno strumento utile alle stesse per potersi orientare e gestire al meglio i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza».
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