Viterbo, gli incendi di Civita Castellana:
«Dietro c'è la mano della mafia»

L'incendio al Maury's di Civita Castellana
di Federica Lupino
2 Minuti di Lettura
Giovedì 6 Febbraio 2014, 11:19 - Ultimo aggiornamento: 11:23

VITERBO - E' evidente che nel Viterbese sta accadendo qualcosa di anomalo. Qualcosa che puzza di criminalit organizzata. Gli episodi di Civita Castellana non fanno che confermarlo. Simona Ricotti, vicesegretaria dell'associazione antimafia Caponnetto, analizza gli incendi che stanno divampando nella citt delle ceramiche.

Ho preso nota di tutti gli episodi: le decine di roghi divampati negli ultimi anni e quelli recenti a Civita. E ho trasferito le informazioni che sono riuscita a raccogliere alle autorit competenti, affinch approfondiscano i fatti, annuncia. Invece al livello locale nessuna istituzione uscita allo scoperto, commentando quanto accaduto o sollevando dubbi sulla casualit delle fiamme. Non vuole intervenire nemmeno il sindaco civitonico, Gianluca Angelelli.

Si preferisce girare lo sguardo altrove. Continuare a ripetere e a ripetersi che il Viterbese un territorio tranquillo. Ebbene, non lo affatto, dichiara Ricotti.L'ultimo episodio quello di luned notte: a fuoco i capannoni di un'azienda agricola di Borghetto, frazione di Civita al confine coi comuni di Gallese e Magliano Sabina. Scorrendo indietro il calendario, si passa ai cinque autotreni bruciati nella notte di sabato: danni per 800mila euro. Qui si parla di un cortocircuito. E ancora indietro si arriva a un'azienda agricola di Nepi avvolta dalle fiamme il 3 gennaio, pare per un fulmine. E poi c' il rogo al Maury's di novembre: supermercato distrutto e dipendenti disoccupati.

E proseguendo a ritroso, si ricorda la frutteria distrutta dalle fiamme il 13 febbraio dello scorso anno.O le strutture del Viterbese sono particolarmente malridotte, oppure tutti questi incendi - ragiona Ricotti - non sono casuali. Ricordo che nella Tuscia sono in corso svariate indagini per corruzione. E dove c' corruzione, la mafia trova humus fertile. Lo dimostrano anche le inchieste che coinvolgono la provincia, come Eldorado (arrestati i fratelli di Canepina Alberto e Augusto Corso, accusati di riciclare denaro della 'ndrangheta, ndr).

© RIPRODUZIONE RISERVATA