Centro storico nel degrado, zero controlli e residenti esasperati: «Qui regna l'anarchia»

Centro storico nel degrado, zero controlli e residenti esasperati: «Qui regna l'anarchia»
di Luca Telli
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Lunedì 21 Settembre 2020, 10:00 - Ultimo aggiornamento: 13:00
«Alcolici, bottiglie rotte, fazzoletti insanguinati. Uno scenario vergognoso che descrive con esattezza il degrado serale». Poche parole che fanno da cornice a un post su Facebook la forza del quale è lasciata alle immagini.
 Una decina di scatti che raccontano il day after del week end nel quartiere di San Pellegrino, lungo le viuzze che si intrecciano oltre il ponte di Paradosso fino Pianoscarano. 

Una cartolina, non troppo diversa da quella vista nei mesi scorsi tra piazza San Carluccio e l’area monumentale del Duomo, che certifica l’abbandono del centro storico. Parlano le facce di turisti, non troppi per fortuna ieri, che fanno arrossire le guance e perdere lo sguardo tra le fughe dei lastroni di peperino. Parlano quelle dei residenti, dal Comitato per la difesa e tutela di San Pellegrino a scendere, che queste scene sono costrette a viverle ogni fine settimane con un codazzo di insulti e inviti a traslocare. 

 Sui social c’è chi difende l’amministrazione Arena «non era un paradiso prima», e chi invece punta con forza il dito lanciando insieme la proposta di una manifestazione per portare all’attenzione del Prefetto il degrado che avanza. «Tutti in Piazza del Comune a chiedere dimissioni. Bisogna ribellarsi allo schifo, al degrado, al nulla che pervade in questo territorio, violentato e abbandonato» scrive Cristiana. 

Il coro si allunga insieme alla lista delle tracce della notte di bagordi che non si ferma alle bottiglie, ma continua con assorbenti, bicchieri e cannucce in plastica. E ancora: lasciti di stomaci in crisi di nervi e vesciche incontinenti. «Uno schifo! Tutte le vie del centro storiche sono ridotte così dopo le notti brave», rincara Lina. «Eccola la zona a tutela speciale, ricettacolo di immondizie, segno evidente di degrado e di mancanza di controllo, zona ad anarchia speciale», chiude Gianluca.

Quel controllo invocato, promesso e mai sul serio messo in piedi se non da una fetta dei locali che, dal momento della riapertura dopo il lockdown, si sono dotati un servizio di sicurezza. L’ultimo allarme su una situazione al limite della vivibilità era stato lanciato dal Comitato San Pellegrino appena dieci giorni fa. «Sono anni che denunciamo lo stato di abbandono, l'incuria, il malcostume, la mancanza di controlli e il degrado del quartiere e di tutto il centro storico – si legge sulla pagina del Comitato - La gravità delle condizioni in cui versa la città impone una reazione determinata per affrontare i problemi, con un approccio di soluzione anche a monte e non soltanto a valle, e invertire il corso degli eventi».
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