Viterbo, l'incompiuta di Valle Faul: per il bar e i servizi non se ne fa più nulla, resta solo lo scheletro

La struttura realizzata e poi abbandonata
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Mercoledì 24 Febbraio 2021, 13:11 - Ultimo aggiornamento: 18:33

Un relitto nel cuore della Città dei papi. In mezzo a Valle Faul, nascosto alla vista dei più, c'è una costruzione di servizio costruita coi fondi Plus, completata e mai utilizzata. Ora in abbandono. La sua origine risale a diversi anni fa, come raccontano le cronache di questo giornale.

Viterbo è prima in graduatoria, la prima del Lazio nella candidatura per la concessione dei fondi per lo sviluppo urbano e locale. Meglio di così non poteva andare». Il sindaco Giulio Marini esultava, e a ragione: il suo Plus (piano locale urbano di sviluppo) superava l'esame d'esordio di una complessa procedura «che vale 16 milioni di euro garantiti dall'Unione europea» (Messaggero 12 gennaio 2012).

Il sindaco a settembre di quell'anno si sarebbe dimesso per fuoco amico nel centrodestra (ritiro poi rientrato), ma lui ancor oggi ci tiene a ricordare di aver portato a Viterbo i milioni del Plus.

Con il fido assessore ai Lavori pubblici Paolo Muroni si partì subito. Come per Valle Faul, zona strategica. «Quando saranno ultimati i due nuovi parcheggi - diceva -, quello delle Pietrare e quello esterno alla Valle, questo spazio diventerà una piazza urbana a disposizione della città». Piazza appunto da riqualificare con il Plus, finanziato dalla Regione con fondi europei per un totale di 13 milioni di euro (12 settembre 2012).

ANFITEATRO NATURALE
Pochi mesi dopo Marini e l'assessore Muroni annunciarono i due bandi di gara (importo oltre 3 milioni di euro) per la sistemazione della cavea, la parte che degrada dal Sacrario verso la valle. «E' un anfiteatro naturale - spiega l'ingegnere Ernesto Dello Vicario, mente del Plus - sarà rinforzato mantenendo l'aspetto naturale». Potrà contenere fino a duemila persone a sedere. «La gradinata - precisa l'architetto Massimo Gai - è studiata per essere modulare, inserendo le sedute in base alle esigenze. La terza parte dei lavori riguarda l'area sotto il Lazzaretto, dove saranno ricavati due locali per servizi e una piazza interna. Consegna prevista agosto 2015. A quel punto Valle Faul sarà quasi completata, mancherà solo la parte del parcheggio» (5 aprile 2013).

IL NODO DEI BANCHI
Dunque, una cavea nel cuore di Faul, l'ascensore tra qui e piazza del Sacrario; due locali con una piazza interna, per il servizio di accoglienza ai turisti. Ma il nodo del mercato settimanale nel parking del Sacrario? I negozianti del centro storico lo ricordano in quei giorni a Marini. «Il mercato sarà spostato nella valle di Faul, appena terminati i lavori nello spazio ora adibito a parcheggio, sufficiente a contenere gli attuali posti-bancarelle», gli rispose lui (14 aprile 2013).

Non gli credono più. A primavera si vota e Marini perde la poltrona: arriva il centrosinistra con Leonardo Michelini e il suo assessore ai Lavori pubblici, l'architetto Raffaela Saraconi, che sui Plus ha le sue idee. E fa sapere che ci sarà qualcosa in meno a Valle Faul. Gli ascensori, la cavea, l'area servizi, il parcheggio: troppo per la Valle, secondo l'assessore: «È stato progettato ogni centimetro mentre andava rispettata la storia e la vocazione dell'area» (30 luglio 2013).

In autunno i lavori partono, con il cantiere «finalizzato al recupero urbanistico e ambientale della valle Faul e alla sua accessibilità e fruizione per turisti e cittadini. Previsti la realizzazione di un anfiteatro mobile e del centro servizi, e un ascensore che collegherà la valle con piazza San Lorenzo, con l'obiettivo di rendere più fruibile l'intera area storico-archeologica. Qui i lavori partiranno entro febbraio 2014» (10 dicembre 2013).

CHIESA DI SANTA CROCE
Passa del tempo, sei mesi, e le cose cambiano. La giunta Michelini ci rimette le mani: Riqualificazione di Valle Faul: sparisce la cavea per far posto a un altro ascensore; raddoppia l'area a parcheggio e servizi; si recupera l'ex chiesa di Santa Croce, grazie a una permuta con i proprietari. Ma non solo: al posto della cavea sarà allocato un terzo ascensore per raggiungere piazza del Sacrario, in collegamento con la zona servizi, sotto il Lazzaretto, completo di punti ristoro e informazione (10 marzo 2014).

Due anni e mezzo dopo si stappa lo spumante. Un'opera ad altissima tecnologia, unica in Italia: una galleria all'interno di un colle alta 27 metri, che si raggiunge tramite un'altra galleria orizzontale di 30. Sono i numeri dell'ascensore che collega Valle Faul al Colle del duomo, sotto il vecchio ospedale. Una ascesa di 27 metri che viene coperta in 20 secondi (16 ottobre 2016).

Gli ascensori ci sono, il Plus è completato e il centrosinistra è rimandato a casa dagli elettori. A fine giugno 2018 Giovanni Arena è eletto sindaco (con appena il 51,1%) e lo spostamento del mercato del sabato torna centrale nella sua litigiosa maggioranza. Ieri il «via libera in commissione, oggi punto inserito d'urgenza in consiglio. Con le perplessità dell'ex assessore Alvaro Ricci (Pd): «Per spostarlo a Valle Faul gli uffici avevano dato l'okay, perché ora non si può fare più? Il Carmine (dove è ora allocato il mercato) sarebbe l'unica soluzione, mentre tutto il resto del mondo no. Ma le proposte dei consiglieri vanno certificate dagli uffici, come non idonee. Rimango poi spiazzato dal fatto che la collocazione a Valle Faul non sia possibile» (22 settembre 2018).

IL REBUS DEI BANCHI
Il nodo del mercato non è risolto, così come quello di Valle Faul. Ricci ricorda che «quando era sindaco Marini mi antepose il progetto a Valle Faul per 82 banchi. C'è anche il centro servizi del progetto Plus con i bagni pubblici, oggi in condizioni pietose. Ora che i banchi sono 77 non è più realizzabile? Se gli uffici hanno detto no, lo scrivano. Il Carmine è inadeguato, non ci sono parcheggi». (30 gennaio 2020). Un altro anno è andato - dall'annuncio dei Plus siamo quasi a nove - con quello della pandemia che tutto ha bloccato e rimandato.

Lo scempio dell'altro pezzo di Plus a Valle Faul è ancora lì.
 

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