Centro storico da rifondare. «Viterbo è una città devastata dai centri commerciali»

Roberto Zena dietro il bancone della sua Antica Latteria
di Diego Galli
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Martedì 1 Febbraio 2022, 06:10 - Ultimo aggiornamento: 15:17

“Fino a una ventina di anni fa, Viterbo era una città completamente diversa, più vivace e con più speranze”. A parlare, con un chiaro tono di rammarico, è Roberto Zena dell’Antica Latteria di Porta della Verità. Un altro locale storico che, negli anni, ha assistito a un progressivo peggioramento della situazione economica e sociale del centro storico del capoluogo della Tuscia.

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“Transenne, immondizia non ritirata e lasciata a terra, cantieri infiniti.

Questa è la città che le ultime amministrazioni hanno scelto di presentare al pubblico, senza mai riuscire a cambiare la situazione – prosegue, critico, Zena – sono gli stessi turisti che di domenica passano alla nostra gelateria a chiederci come sia possibile che una città ricca di arte e storia come Viterbo verta in tali condizioni. Una domanda alla quale non sappiamo mai dare una vera risposta”.

Il commerciante, che dal padre Ugo ha ereditato la gestione della storica bottega, ha ormai perso quasi del tutto la fiducia nella politica, un sentimento comune in molti altri commercianti del centro storico che ormai si sentono abbandonati a loro stessi. “Non si tratta solo della crisi pandemica, il problema è molto più radicato. Il covid è stato solo l’ultima goccia, che ci ha tolto qui pochi eventi, come Santa Rosa, che tenevano ancora un minimo vivo questo posto – prosegue – Le ultime amministrazioni hanno solo pensato a realizzare nuove aree commerciali che hanno devastato Viterbo e il commercio al dettaglio, creando un traffico pazzesco. Se poi sommiamo a questo la totale incapacità di realizzare strade e rotatorie, come quella del cimitero, il gioco è fatto”.

Trovare una soluzione, secondo Zena non sarà un compito semplice per il futuro sindaco, ma si potrebbe partire da cose semplici. “Intanto andrebbero aumentati i parcheggi, perché è frustrante per un residente stare 30-40 minuti, ogni giorno, a girare in auto per trovare un posto. Inoltre, si potrebbe evitare di accanirsi con multe esagerate, come quella ai danni dello Chic. Una vera cattiveria, soprattutto in questo periodo di crisi”.

Anche gli stessi commercianti, secondo il gestore della nota gelateria, potrebbero reagire facendo squadra e collaborando tra loro. “Dovremmo puntare sulla domenica, restando tutti aperti e trasformando Viterbo in un centro commerciale all’aperto. Sicurezza e pulizia farebbero il resto. Oltre a questa idea, resta anche quella dell’albo delle Botteghe storiche, che potrebbe aiutarci a ottenere il giusto riconoscimento, ma ogni amministrazione sembra procrastinare lo sviluppo del progetto”.

A occuparsi di queste problematiche dovrebbe essere il futuro primo cittadino, al quale Zena assegna identikit apparentemente semplice: “Dovrebbe essere una persona onesta – spiega – con davvero a cuore la città e non degli interessi personali. Non necessariamente un politico di professione, ma qualcuno che abbia davvero voglia di fare qualcosa”.

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