C’è l’accordo. Ieri la firma: adesso il primo passo per l’istituzione e gestione di un centro antiviolenza e di una casa rifugio per il sostegno e supporto a donne, sole o con figli minori, vittime di violenza. è compiuto. A sottoscriverlo sono stati il Comune di Viterbo – capofila del progetto – e l’ats formata dalla cooperativa sociale Prassi e Ricerca onlus, associazione promozione sociale Kyanos e associazione Ponte Donna.
Le due nuove strutture saranno messe in piedi dopo la chiusura della storia con Erinna, che ha portato avanti per tanti anni il centro antiviolenza aiutando una moltitudine di donne in difficoltà. Erinna non è certo scomparsa, ma dopo un rapporto non proprio idilliaco con la precedente amministrazione e poi con l’attuale, a settembre del 2018 ha deciso di tirarsi indietro sulla gestione dei nuovi centri.
Alla firma dell’accordo c’erano il sindaco Giovanni Arena, l’assessore ai servizi sociali Antonella Sberna, il segretario generale Annalisa Puopolo, la presidente dell’ats e di Prassi e Ricerca onlus, Antonella Panetta, insieme a Marta Nori di Kyanos e Carla Centioni di Ponte Donna. Sono loro le referenti del partner con cui palazzo dei Priori darà vita alle due strutture, insieme agli altri comuni aderenti: Bomarzo, Celleno, Soriano, Vitorchiano, Bassano in Teverina, Oriolo Romano, Vetralla, Acquapendente, Canepina, Orte, Capranica, Blera, Bassano Romano.
Secondo il sindaco, si tratta di «un atto dovuto per la nostra amministrazione, a cui dare seguito nel più breve tempo possibile».
Panetta, Nori e Centioni puntano anche sulla prevenzione, facendo leva sulla collaborazione con le istituzioni. «Da un anno circa abbiamo attivato un servizio h 24 che risponde alle emergenze. Quello di ieri è un grande risultato per tutte le donne di Viterbo e della provincia – concludono – che ora avranno un luogo fisico a cui far riferimento».