In questo periodo sono spogli, senza le grida e le corse festanti dei tanti ragazzi e soprattutto dei più piccoli che corrono dietro ad un pallone. La pandemia ha bloccato e stravolto l’attività sportiva di base e non solo. Per questo, vedere le ruspe al lavoro nell’impianto sportivo dell’Ellera, ha riacceso speranza e voglia di tornare a fare sport.
Per tornare a correre dietro ad un pallone, però, bisognerà attendere ancora mentre non attenderanno i lavori al campo sportivo dell’Ellera che in questi giorni sta vedendo gli operai all’opera per sistemare e mettere a norma il muro di cinta. Senza quell’intervento, il campo non avrebbe l’omologazione per essere utilizzato e così si è deciso di sfruttare questo periodo di stop delle attività per portare avanti i lavori. La genesi dell’impianto sportivo dell’Ellera è lunga: per molti mesi il campo è rimasto inutilizzato a causa di un esposto degli abitanti della zona, preoccupati per il sollevamento della terra – a loro detta – nociva durante gli allenamenti.
La struttura stava andando in malora e in una città come Viterbo, dove la crisi degli impianti sportivi è nota, rinunciare ad un impianto storico che negli anni Novanta ha vissuto l’epoca d’oro del Paradiso, sarebbe stato un sacrilegio.
Una convenzione della durata di cinque anni, con il Calcio Tuscia che utilizza l’impianto insieme al Viterbo Calcio, che si è accollato i lavori per la messa a norma degli spogliatoi e con il Comune, cui spettano i lavori straordinari, che si sta occupando del rifacimento del muro di cinta. Una volta sistemata la recinzione restano da fare alcuni lavori come l’abbattimento di un albero e la sistemazione delle panchine.
«La sistemazione del muro era preminente rispetto al resto visto che senza quella non potevamo rendere utilizzabile l’impianto – spiega il delegato allo Sport del Comune, Matteo Achilli – ringrazio il settore dei Lavori pubblici per aver accelerato questo intervento. In questo momento non si possono sfruttare gli impianti e questo era il momento più adatto per intervenire. Quando si potrà tornare a fare sport di gruppo sarà ancora più bello avere un impianto in più a disposizione della città».