E’ il giorno di Leonardo Bonucci: Viterbo, città in cui è nato il 1° maggio 1987, accoglierà il vice-capitano della Nazionale per l’impresa con la maglia azzurra. Campione europeo: nessun calciatore cittadino e viterbese ha mai potuto raggiungere tale riconoscimento. Angelo Peruzzi, nato a Blera, nel 2006 si laureò campione del mondo, ma fu un’avventura totalmente diversa.
Leonardo Bonucci porta Viterbo sul tetto d’Europa: suo il gol dell'1-1 «E poi vediamo il Mondiale»
Bonucci è stato uno dei protagonisti della cavalcata azzurra: i due rigori realizzati, il gol del pareggio in finale e la personalità debordante messa di fronte a tutto e a tutti. La giornata di oggi sarà ricca di impegni per il calciatore cresciuto a Pianoscarano, dopo esser rientrato nella notte dalla trasferta a Barcellona con la Juventus: poco tempo per dormire e, all’ora di pranzo, il volo che lo porterà a Roma da dove muoverà verso la sua città. Alle 16,30 appuntamento nella sala consiliare dove il sindaco Giovanni Arena e i consiglieri gli consegneranno la benemerenza cittadina: attese le dichiarazioni del calciatore.
Seguirà l’appuntamento davanti al murales a lui dedicato sulla Cassia Nord, che Bonucci ha chiesto di vedere per ringraziare gli ideatori. Alle ore 18 tutti dentro lo stadio Rocchi: la casa della Viterbese e del calcio cittadino è pronta ad accogliere il campione, che qui vivrà le emozioni più intense: si intrecceranno i legami con il fratello Riccardo, che nel 2001 segnò un gol alla Torres con la maglia della Viterbese addosso.
«Per noi e per Leonardo sarà una giornata speciale - racconta papà Claudio - con la città che si stringerà intorno a nostro figlio e sarà un onore.
Anche mamma Dorita non sta nella pelle: lei ha rivisto il figlio domenica dopo quasi due mesi: oggi saranno solo emozioni forti. «Ci faremo forza a vicenda - scherza ma non troppo papà Bonucci - sapere che il nostro ragazzo tornerà a casa da campione d’Europa ci rende orgogliosi: grazie a tutti quelli che hanno contribuito a organizzare questa giornata».
Viterbo però è anche Santa Rosa: quest’anno il trasporto non si farà ma Leonardo, legatissimo alla patrona, anni dedicò alla santa un gol realizzato con l’Italia proprio il 3 settembre. «Il 3 settembre per Leonardo esiste soltanto Santa Rosa - conferma papà Claudio - in qualunque parte del mondo si trovi si collega per vivere la magia del trasporto. Il suo sogno è portare la famiglia a vederlo dal vivo: magari tra dieci anni, quando avrà smesso di giocare».