Acqua potabile, su Talete il presidente: «Riallacciate le utenze di chi non paga. Ma solo per la crisi Covid»

Andrea Bossola, presidente di Talete
di Regina Villa
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Martedì 12 Maggio 2020, 08:05 - Ultimo aggiornamento: 16:37
Il Cobalb verso la confluenza in Talete. La scorsa settimana si è concluso l’iter che ha portato alla firma dell’accordo per la ricognizione e conduzione degli impianti tra i Comuni del lago di Bolsena, la Regione Lazio e la società idrica. Molta strada resta da fare «ma stiamo lavorando senza sosta», assicura il presidente, Andrea Bossola.

I tempi perché la presa in carico diventi effettiva?
«Dipendono dall'esito della ricognizione delle opere. Abbiamo ottenuto dalla Regione 1,5 milioni di euro per i lavori di riattivazione dell’impianto di depurazione e delle condotte. Lo scopo è verificare se il sistema è a norma».

Quindi ora non lo è?
«Tutti i soggetti interessati stanno lavorando perché si torni a una corretta gestione del ciclo e affinché si chiarisca ogni aspetto prima del passaggio di gestione».

I due dipendenti ex Cobalb che fine faranno?
«L’attuale situazione è frutto di una gestione problematica da parte dei Comuni che non hanno le risorse sufficienti né hanno voluto applicare le tariffe corrette per il servizio. Il Cobalb ha fallito e il curatore ha licenziato i due lavoratori. Sono pronto ad assumermi la responsabilità di trovare una soluzione. Al momento, però, il problema resta».

E invece i Comuni ribelli? Sono 30 quelli che ancora non hanno ceduto il servizio a Talete, di cui 8 hanno vinto il ricorso al Tar contro il commissariamento…
«Il punto è che il commissariamento è avvenuto prima rispetto all’acquisizione del servizio. Conseguenze per Talete? La situazione è in stallo. Per ora l’ingresso dei Comuni è condizionato al libero arbitrio dei sindaci».

È conveniente per voi acquisire altri Comuni?
«L’ingresso è condizionato al funzionamento di tutti gli impianti e a tariffe adeguate alle nostre. Dal punto di vista imprenditoriale, finché non è così Talete avrebbe reali difficoltà a portare avanti la gestione».

E il finanziamento da Arera per circa 40 milioni di euro?
«L’interlocuzione con l’Autorità è partita prima dell’emergenza Covid. Appena le attività riprenderanno a pieno regime accelereremo il processo ma confidiamo che i soldi arrivino. Noi continuiamo a seguire pedissequamente le loro indicazioni».

Come quella di sospendere la lotta ai morosi?
«Sì, Arera ha disposto che in questo periodo non si possa interrompere il servizio per morosità. Anche le utenze disconnesse sono state riallacciate. Ma resta un dovere dei cittadini pagare. La campagna ripartirà appena superata la crisi».

Come vi siete riorganizzati in questa fase?
«Alcuni in lavoro agile e gli operai sempre sul campo a risolvere i problemi. Ringrazio tutta la forza lavoro: hanno dimostrato professionalità e serietà».

Lei è tra gli indagati per l’abbassamento del lago di Bracciano come consigliere di Acea Ato 2 e c’è chi ne chiede le dimissioni da Talete.
«C’è una richiesta di rinvio a giudizio: l’udienza preliminare è a novembre. Ma sono sereno: abbiamo agito in base a un’autorizzazione per captare acqua. Non farlo, avrebbe significato interrompere un servizio pubblico. Con Viterbo non c’entra nulla».
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