Viterbo, mobbing all'Ater
Birindelli ascoltata dal pm

Viterbo, mobbing all'Ater Birindelli ascoltata dal pm
di Alessia Marani
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Martedì 28 Gennaio 2014, 18:37 - Ultimo aggiornamento: 29 Gennaio, 10:54
VITERBO - Duello e schermaglie a suon di denunce. E senza esclusione di colpi. Ieri mattina l’ex assessore regionale Angela Birindelli, ingegnere in quota all’Ater di Viterbo, comparsa in Procura davanti al pm Renzo Petroselli in qualit di persona offesa. Da cosa? Dall’Ater del direttore Ugo Gigli che alla vigilia di Natale, sotto l’albero, s’era preso la briga di farle recapitare una bella denuncia in relazione a una presunta irregolarit: in pratica l’ex assessore avrebbe prima negato e poi ammesso, specificando inoltre di essere stata autorizzata dall’azienda stessa, una consulenza esterna che le era stata contestata. Beneplacito di cui, peraltro, Gigli negli uffici di via Garbini, non avrebbe trovato traccia. Di l, dopo le ramanzine disciplinari, la formalizzazione anche dell’esposto penale.

Casus belli l’affidamento all’ingegnere dell’Ater dell’incarico di coordinatore della sicurezza per i lavori d’ampliamento di una scuola media a Soriano nel Cimino. Un incarico esterno e retribuito di cui l’ex assessore non avrebbe dato alcun conto all’azienda pubblica. Salvo poi ammettere dicendo, secondo Gigli, il falso.

Dal canto suo Birindelli - che a giorni potrebbe essere rinviata a giudizio dal Massimiliano Siddi nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta “macchina del fango” orchestrata con il giornalista Paolo Gianlorenzo ai danni di Francesco Battistoni - s’era affrettata a bollare come strumentale e pretestuosa la mossa di Gigli. Che lei stessa mesi prima aveva denunciato per mobbing, minacce, violenza privata e abuso d’ufficio.

Insomma, Angela sostiene di essere in qualche modo perseguitata e presa di mira da Ugo, inamovibile guida dell’ex Istituto case popolari. E di esserne stata diffamata proprio in relazione alla consulenza. E ieri tutto questo andata a metterlo nero su bianco di fronte a Petroselli. Insomma, per Birindelli non c’ tregua sul fronte giudiziario. Lei che, lasci le deleghe nel settembre del 2012, per tornare al suo lavoro (Perch io, a differenza d’altri, un lavoro a cui tornare ce l’ho, disse), da otto mesi in malattia. E il duello continua.
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