«Nessuna speculazione in corso sui carburanti. Certi provvedimenti poi, come esporre i cartelli con i prezzi medi praticati, mi sembrano fatti più per scaricarsi la coscienza da responsabilità che invece chi è al timone del Paese dovrebbe assumersi».
Filippo Cancellieri, guida della compagnia viterbese di carburanti che porta il nome di famiglia, presente in provincia con 15 impianti, non ci sta: «Il governo ha preso un abbaglio riprende - perché chi gonfia il prezzo della materia prima non siamo certo noi». Parole nette che trovano conferma nell'ultimo rapporto del ministero dell'Ambiente e sicurezza energetica, che non evidenzia all'interno della filiera petrolifera alcun fenomeno speculativo: davanti a un prezzo industriale in calo, i rialzi per gli automobilisti sul prezzo complessivo sono infatti più bassi di quanto accaduto nei mesi scorsi.
Gran parte della responsabilità quindi andrebbe ricercata nello stop dello sconto sulle accise, che dal 22 marzo al 30 novembre scorsi aveva garantito un risparmio di 30 centesimi al litro; poi di 18 nel periodo 1 31 dicembre. La tempesta sui carburanti e il boom dei prezzi non risparmia nessuno, precisa Cancellieri, «neppure i distributori. Lo stop al taglio delle accise sta già deprimendo il mercato». Il prezzo salito di quasi 0,20 centesimi non è stata una boccata di ossigeno: «Nella prima settimana di gennaio abbiamo registrato un calo dei consumi. Tradotto: margini di guadagno che si assottigliano. Non faccio mistero - dice Cancellieri - che alcuni impianti sono in perdita».
Un segnale indicativo.
A Viterbo città i prezzi al self vanno da 1,669 a 1,807 per la benzina; da 1,749 a 1,877 per il gasolio. Per il servito: benzina da 1,765 a 2,027; gasolio da 1,815 a 2,097. Gasolio che rappresenta un tasto dolente. La Tuscia per il diesel ha prezzi in media più alti a quelli praticati nelle province di Roma e Rieti, più sui livelli di Frosinone e Latina. «Non siamo in grado di capire cosa ci riserverà il mercato, le fluttuazioni sono enormi e anche programmare è difficile conclude Cancellieri - ma una cosa sembra più certa delle altre: il gasolio potrebbe essere più soggetto a mutamenti di prezzo. A febbraio infatti scatterà l'embargo sulle importazioni dalla Russia e il futuro è tutt'ora indecifrabile».