Furbetti del cartellino al servizio psichiatrico Asl: per 10 dei 27 indagati scatta il processo

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Giovedì 28 Aprile 2022, 07:00

Furbetti del cartellino del servizio psichiatrico della Asl, scatta la prova del gup. Si tratta dei 27 dipendenti finiti nell’inchiesta dei carabinieri del Nucleo investigativo iniziata a fine 2017. I 27 indagati sono stati divisi in due tronconi. I 10 indagati, del primo troncone, sono state già tutte rinviate a giudizio.

Il processo per loro inizierà il 14 dicembre davanti al collegio del Tribunale di Viterbo. I 10 sono accusati di assenteismo, peculato e truffa. I restanti 17, su cui pende solo l‘accusa di assenteismo, sono ancora in fase preliminare. Ieri la prima udienza interlocutoria davanti al gup Savina Poli.

Tutto parte a dicembre 2017 quando i carabinieri inviano in Procura una notizia di reato. I furbetti del cartellino sarebbero stati incastrati dalle telecamere disposte all’ingresso del dipartimento. Nella maggior parte dei casi con pedinamenti e servizi di appostamento fotografici. Medici e assistenti sociali nel periodo delle indagini, secondo la pubblica accusava, risultavano ovunque fuorché al lavoro: a fare la spesa, a fare un bagno rigenerante alle terme, a incontrare amici o parenti. Tutto mentre avrebbero dovuto ricevere malati o coordinare il servizio medico.

All’epoca l’attenzione degli investigatori venne attirata da un dipendete della Asl, in servizio al dipartimento di salute mentale che, quotidianamente, dopo aver timbrato il badge, si allontanava dalla sede di lavoro, espletando esclusivamente incombenze di carattere personale, come quella di recarsi, nella maggior parte della volte, alle terme.

Gli accertamenti – in collaborazione con la direzione strategia della Asl – sono stati poi estesi su numerosi altri dipendenti del dipartimento.

«Da tale attività - spiegò la Procura in fase di indagine - emerse, in maniera chiara, che alcuni medici anche con responsabilità di struttura complessa e semplici e altri operatori sanitari si allontanavano arbitrariamente dalla sede di servizio per attendere a impegni personali». La difesa degli indagati, fin dal primo momento, sostiene che nessuno si sia allontanato per truffare lo stato. Ma lo spostamento dalla sede di lavoro sarebbe stato causato da motivi di lavoro.

Per gli ultimi 17 indagati del servizio psichiatrico, che rispondono solo dell’accusa di assenteismo, il rinvio a giudizio si deciderà non prima di ottobre. Il gup ha infatti calendarizzato una serie di udienze, la prima fissata per il 24 settembre, per ascoltare gli indagati e poi per far discutere le parti.

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