Rifiuti, linee guida rinviate a venerdì: mancano i fondi. E la Corte dei conti indaga ancora

Rifiuti, linee guida rinviate a venerdì: mancano i fondi. E la Corte dei conti indaga ancora
di Massimo Chiaravalli
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Mercoledì 21 Aprile 2021, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 11:24

Alla fine non è stato votato nulla: tutto rinviato a venerdì. Ma dalla giornata di ieri, tra consiglio e commissione, sui rifiuti sono uscite una serie notevole di novità: un project della Gesenu di cui nessuno sapeva nulla, un’istruttoria aperta dalla Corte dei Conti, un emendamento della maggioranza senza copertura finanziaria e pure – al momento – senza la firma di uno dei capigruppo, Gianmaria Santucci.

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Si parte dalla fine della commissione sulle linee guida del prossimo appalto dei rifiuti: se ne riparla tra due giorni, quando ci saranno i pareri tecnici. Ad aprire la seduta è stato il sindaco Giovanni Arena, proponente la delibera: «Abbiamo fatto valutazioni in maggioranza tra pro e contro – ha detto - e ritenuto di portare da 2 a 4 più 2 anni la durata dell’appalto». L’emendamento è stato presentato dal capogruppo di FdI, Luigi Maria Buzzi. Sono stati anche aggiunti alcuni obiettivi: raccolta differenziata al 75 per cento invece che al 65, riduzione delle isole di prossimità del 20 per cento, a cominciare da quelle nelle zone a maggiore densità demografica, potenziamento videosorveglianza.

Interventi su cui il dirigente Eugenio Monaco ha mostrato perplessità, perché servirebbero maggiori fondi di quelli a disposizione.

Da lì in poi i dubbi della minoranza, a partire dal dem Alvaro Ricci: «Non capisco i tre anni necessari per fare le linee guida, visto che alla fine andavano bene quelle di Michelini. Credo sia chiaro a tutti che a settembre non avremo il nuovo gestore. E non basterà aver pubblicato il bando per fare un’altra proroga: le linee guida andavano definite contestualmente all’avvio dell’appalto ponte». Il capogruppo del Pd ha quindi chiesto delucidazioni su un documento del dirigente, in cui fa riferimento a dei chiarimenti che ha dovuto fornire ad Anac e Corte dei Conti a seguito dell’esposto dell'opposizione su appalto ponte e proroghe. La risposta del sindaco? «La Corte dei Conti ha semplicemente chiesto la relazione dell’Anac. L’abbiamo inviata e poi non abbiamo saputo più niente». Il che indica però che c’è un procedimento aperto.

In mattinata, in consiglio, l’altra novità: la manifestazione di interesse per la presentazione di un project da parte di Gesenu, che fa parte di Viterbo ambiente, attuale gestore del servizio di raccolta rifiuti. Un intervento «strettamente connesso all’appalto» per Ricci. Lo scopo è realizzare un centro per la raccolta e lo smaltimento dell’organico. «Il clima sui rifiuti – ha spiegato Giacomo Barelli (Azione) - è politicamente inquietante. Gesenu ha presentato la proposta il 15 marzo, in un momento politicamente sospetto, quando si va verso il nuovo appalto. E se non fosse stato per me e Ricci nessuno ne saprebbe niente. Grazie a Monaco che detto no e messo dei punti fermi per iscritto rispondendo al sindaco». «E’ una bozza di proposta su cui è stato espresso parere negativo», ha ribattuto Arena. Insufficiente per Barelli: «Non c’è alcun atto che lo confermi: il dirigente ha risposto, la politica no».

IL CONSIGLIO

«Ho parlato con l’assessore regionale Valeriani, andavano a firmare i contratti per smaltire i rifiuti in Toscana ed Emilia. Probabilmente avremo ancora una settimana di consegna, dal 27 dovrebbe essere finita». Così il sindaco Giovanni Arena aveva aperto così il consiglio straordinario chiesto dalla Lega, sull’arrivo dei rifiuti di Roma e del resto del Lazio nella discarica viterbese. Poi in serata la nuova ordinanza di Zingaretti che ha cambiato di nuovo lo schema degli arrivi a Monterazzano.

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«Siamo tutti preoccupati – ha detto il sindaco - non è la prima volta che la città si mette a disposizione per risolvere problemi di carattere regionale». Il capogruppo dei verdi, Andrea Micci, è andato all’attacco del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che ha firmato le ordinanze. «Rischiamo di fare la fine della discarica di Roccasecca: l’impianto si è colmato e la città non è più autosufficiente. Tutto questo non è accettabile, anche perché non c’è stato un minimo di coinvolgimento». Quindi è partita la richiesta di commissariare la Regione Lazio sui rifiuti.

Secondo il capogruppo del Pd, Alvaro Ricci, «le Province sono le prime artefici e ci sono state di destra e sinistra. La Regione indica solo le caratteristiche dei siti e le Province li individuano. Commissarierei queste. La Regione deve semmai esercitare con maggiore determinazione i poteri sostitutivi. Commissariando la Regione non si risolvono i problemi: si incasinano». Molte le critiche per l’assenza di esponenti romani, Comune compreso. Tra le altre presenze istituzionali, invece, quella dell’assessore ai rifiuti di Rieti, Claudio Valentini: «Abbiamo iniziato l’iter autorizzativo per fare un impianto di selezione, che alleggerirebbe non poco il carico che Rieti dà alla discarica di Viterbo».

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