Viterbo accessibile, una miniera di dati e idee dagli studenti della Sapienza. «Ha già funzionato a Barcellona e Rijeka»

Il professore Maurizio SErrigo
di Simone Lupino
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Mercoledì 31 Maggio 2023, 05:35 - Ultimo aggiornamento: 18:40

Circa 120 posti auto in più scovati dal nulla tra Porta Romana e Le Fortezze, tra aree pubbliche inutilizzate e private. E poi: il quartiere medievale di Pianoscarano libero dalle macchine, dirottate nell’area camper (70 posti) e davanti alla Croce Rossa (20). In via Carlo Cattaneo, invece, è stata ridisegnata l’area prospiciente le scuole con marciapiedi più larghi e un parcheggio con 160 posti auto a Santa Maria in Gradi (“l’università della Tuscia ha già dato la disponibilità per gestire in partenariato il progetto”).

E’ una miniera di idee e progetti lo studio realizzato dall’Università La Sapienza di Roma “per una Viterbo accessibile”, ricerca partita nel 2017 e che negli ultimi due anni ha visto impegnati sul campo 200 studenti, sotto il coordinamento del professor Maurizio Errigo, professore di Urbanistica alla facoltà di Architettura.

Lo studio si intitola “Psycho urbanism. Città, cura dello spazio e inclusione sociale”. E’ stato finanziato dal Programma nazionale per la ricerca. L’università lo mette a disposizione della città. Domenica scorsa allo spazio Lazio innova la presentazione.

“Al progetto lavorano anche architetti, urbanisti, tecnologi, designer e una sezione di psichiatria. Gli psichiatrici aiutano a comprendere il benessere che c’è nei nostri spazi pubblici attraverso interviste che vengono validate da un team che opera negli Stati Uniti”, spiega Errico. Una analisi che parte da situazioni reali, coinvolti volontari dell’Associazioni italiana sclerosi multipla e l’associazione Viterbo Clean Up con sopralluoghi sul campo, rappresentati domenica da Vito di Noto e Fabrizio Rocchi.

Ma il progetto ha funzionato altrove? “In un quartiere a Barcellona è stata rivitalizzata una via morta, dove i residenti erano scappati per problemi di accessibilità, situazione paragonabile a via del Giglio, attraverso una serie di attività culturali e riutilizzo spazi privati per attività pubblica. E poi in Croazia ci siamo trovati a intervenire nella città di Rijeka, in un centro storico molto simile a quello di Viterbo per problematiche”.

Viterbo divisa in 19 gruppi di studio, dal Riello a tutto il centro storico, da via Cattaneo alla piscina comunale, Pianscarano, piazzale Gramsci. “Circa 200 studenti ultimi due anni hanno non solo rilevato spazi della mobilità, ma anche tutti gli edifici, con caratteristiche architettoniche e decorative di ognuno. Un lavoro certosino che credo non abbia fatto in pochi. In via Carlo Cattaneo rilevati anche caditoie e tombini”.

Tra i vari progetti si parla di creare una rotatoria all’incrocio della Camera di commercio, oggi caratterizzato da un tasso di incidentalità molto alto. “Abbiamo fatto studi tecnici dimensionali, ci sono le condizioni”. Mentre contro la sosta selvaggia, ecco panchine, fioriere e altri elementi di arredo urbano, perché “la situazione auto nel centro storico è completamente anarchica, se volete fare una foto a una fontana non la vedrete quasi mai libera”. E i parcheggi? “L’obiettivo è togliere quelli al centro non utili, pensando a soluzioni adeguate per commercianti e residenti. Esistono zone intorno le mura che possono essere riadattate a parcheggio e da dove l’accesso al centro è abbastanza facile. Per altri spostamenti, prevediamo le navette. Abbiamo ipotizzato due percorsi, nord e sud”.

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