La Viterbese continua ad essere un cantiere aperto, con diversi giocatori lontani dalla condizione ideale. E sabato prossimo già si gioca per i tre punti, visto che la squadra gialloblù affronterà il Gubbio alle 21 allo stadio del Rocchi per il primo turno di Coppa Italia in gara secca.
"Il nostro problema è che al momento abbiamo troppi giocatori fuori condizione e sono quasi tutti attaccanti - ha specificato l'allenatore Alessandro Dal Canto - Murilo è in grave ritardo, Volpicelli ha perso qualche giorno di ritiro e quindi ha perso anche un po' di lavoro, Capanni è arrivato dopo rispetto all'inizio della preparazione e non ha fondo". In ritardo di condizione ci sono anche diversi centrocampisti, che hanno raggiunto i nuovi compagni di squadra in ritardo e quindi stanno ancora cercando di trovare la forma migliore. Tra di loro c'è il lituano Linas Megelaitis che la Viterbese ha posto in cabina di regia con la speranza di migliorare la qualità del reparto. "Alberico l'ho visto bene dal punto di vista fisico - riprende il tecnico - è normale che quando si subentra in un gruppo nuovo serve un po' di tempo. Pavlev è ancora in ritardo di condizione, avendo effettuato la preparazione a singhiozzo. Anche Adopo è in gravissimo ritardo".
Dal Canto, quindi, spiega meglio il problema. "Apparentemente dal punto di vista numerico siamo giusti - afferma - ma di abili per fare una partita di calcio a buon ritmo non ne abbiamo tantissimi.
La Viterbese ha infatti iniziato la preparazione lo scorso 15 luglio con molti giovani, ma i pezzi importanti della squadra si sono aggregati solo qualche settimana fa e quindi non sono ancora al top. Discorso diverso per il difensore Dario D'Ambrosio, già capitano della squadra e voluto fortemente proprio dal tecnico, che aveva già iniziato la preparazione con la Sambenedettese prima che la squadra adriatica fosse esclusa dal campionato di Serie C. D'Ambrosio gode infatti già di una buona condizione fisica ed è già il leader della retroguardia. Venerdì scorso contro il Trastevere, complice anche il gran caldo, la Viterbese non è stata brillante ed è sembrata ancora lontana dall'avere una propria identità.