Il primo è stato Alessandro Polidori, poi è toccato ad Emmanuel Mbende ed infine ad Andrea Errico, senza dimenticare Alessandro Di Paolantonio, che il gialloblù lo ha vestito qualche anno fa. “Il Senso di Smilla per la neve” è un vecchio romanzo dello scrittore danese Peter Hoeg e applicandolo al calcio nostrano, potrebbe essere riadattato in il senso del Monterosi per i calciatori della Viterbese.
I rapporti tra i due club che rappresentano la Tuscia calcistica in serie C, non sono così stretti come le ultime operazione di mercato potrebbero far pensare. A parte l’estenuate trattativa che ha portato all’accordo per far giocare il Monterosi allo stadio Rocchi di Viterbo, i due club, complice anche un girone diverso, non hanno stretto forme di collaborazione né calcistiche, né commerciali. L’unica forma, se così si può chiamare, è stata quella di portare a Monterosi calciatori che, in precedenza, hanno vestito la maglia della Viterbese.
Nessuna trattativa diretta però, ma arrivi slegati. Il primo in ordine di tempo è stato Alessandro Polidori: lui ha militato in gialloblù ai tempi in cui era presidente Piero Camilli.
Il primo è sbarcato nella seconda metà di agosto, dopo aver rescisso il contratto che lo legava alla Viterbese si Marco Romano. Dal mercato estivo a quello invernale di riparazione con Errico che si è colorato di biancorosso la scorsa settimana. Anche in questo passaggio, nessuno scambio diretto, ma prima il ritorno di Errico a Frosinone, da dove era in prestito a Viterbo, e poi il salto alla corte del presidente Luciano Capponi. «Monterosi è il posto giusto dove posso rilanciarmi», le dichiarazioni di Errico che alla Viterbese è stato due volte anche se in quest’ultima parte ha giocato poco.
Curioso anche il fatto che non ci sia stato ancora un calciatore che abbia fatto il percorso inverso: alla fine del calciomercato però, mancano ancora undici giorni e nel calcio tutto può succedere.