La Viterbese non si sveglia. Il tecnico Dal Canto. «So di essere a rischio, penso solo a lavorare»

Luan Capanni
di Marco Gobattoni
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Lunedì 20 Settembre 2021, 11:07

Terza sconfitta consecutiva, nessun gol realizzato in casa e ultimo posto in classifica. L’inizio di stagione della Viterbese è da incubo: nel calcio quando le cose non vanno bene il primo a pagare è l’allenatore e allora, quando il tecnico Alessandro Dal Canto si presenta in sala stampa, il dente se lo toglie subito.

Viterbese, un'altra domenica nera: contro il Cesena il terzo ko consecutivo. Dal Canto a rischio

«Sul mio lavoro non ho rimpianti: metto il massimo in quello che faccio ma se la società ritiene che non sia abbastanza può prendere tutte le decisioni che ritiene opportune – spiega l’allenatore – e d’altronde dopo tre sconfitte consecutive so di essere in bilico: ci sono già passato ma in questo momento io ho l’obbligo di pensare soltanto al bene della Viterbese». 

Sì perché la situazione è delicata: Dal Canto le sta provando tutte; tra cambi di modulo e di calciatori, ma la situazione non cambia: come se ci fosse una maledizione pronta ad abbattersi sulla squadra. «Oggi a livello di prestazione ai ragazzi non posso rimproverare nulla – analizza l’allenatore – e se nel primo tempo siamo stati un po’ timorosi, questo è a causa delle ultime prestazioni.

Poi nella ripresa ci siamo sbloccati: avevamo benzina e il Cesena è stato messo sotto. Purtroppo abbiamo preso il gol nel nostro momento migliore e paghiamo ancora una volta oltremodo il risultato». 

Guardare al futuro non è semplice: sabato il Pescara sarà ostacolo duro. «Quello che stiamo facendo in questo momento non basta: non basta per nessuno visto che i risultati non arrivano. Secondo me questa è una squadra che non merita questa posizione, ma il campo al momento dice così e dobbiamo stare zitti e pedalare», dice l'allenatore

L’ultimo capitolo e per mettere in riga qualche giocatore un po’ troppo nervoso. «Se pensiamo di risolvere le cose da soli non andiamo da nessuno parte. Non entro nei particolari, ma pretendo rispetto da tutti e su questo la società dovrà intervenire». L’aria è tesa: la Viterbese deve svegliarsi dall’incubo. 

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