Virus, primi contraccolpi all'economia del Viterbese: disdette negli hotel, male i negozi. Si salva Civita di Bagnoregio

Palazzo Farnese a Caprarola
2 Minuti di Lettura
Lunedì 2 Marzo 2020, 16:36
Febbre da coronavirus? Inizia la conta dei danni sulle attività economiche. Nella Tuscia primi effetti già nel settore turistico. Al momento non hanno colpito in maniera indiscriminata. I "colossi" delle guide turistiche locali reggono l'urto provocato dalla cancellazione dei voli da e per la Cina, dalle limitazioni imposte in altri Paesi per chi viaggia verso l'Italia. Ma anche dalla più generale paura del Covid-19 che sembra fare più vittime (economicamente parlando) delle misure di prevenzione.

A Caprarola, "Palazzo Farnese sembra resistere alla psicosi ne siamo felici", afferma la direttrice Marina Cogotti. I numeri lo confermano: "A fronte di un incremento molto sensibile rispetto all'anno precedente, registrato nei mesi di gennaio e febbraio 2020, negli ultimi 15 giorni, ovvero i più critici per il contagio - continua - abbiamo comunque un aumento del 17% rispetto allo stesso periodo del 2019". Anche il sindaco Eugenio Stelligeri conferma: "Per ora nessun contraccolpo sui flussi turistici locali".

Pure gli ingressi a Civita di Bagnoregio reggono. Il trend sinora conferma una crescita a prova di coronavirus. “A gennaio – dichiara il primo cittadino, Luca Profili – abbiamo registrato 30mila presenze, lo scorso anno erano state 20mila. Anche febbraio sta andando molto bene: nell’ultima settimana abbiamo staccato 6.800 biglietti di ingresso per Civita, a fronte dei 5.400 degli stessi giorni di un anno fa”. Un incremento di 1.400 turisti ancora più significativo considerando che la città sulla rupe è tra le mete italiane preferite dai cinesi, ormai spariti dai radar turistici.

“È vero, ma sinora siamo riusciti a compensare incrementando le presenze di giapponesi, già prima del coronavirus, e negli ultimi giorni di italiani. Probabilmente – ragiona il sindaco – molti concittadini stanno riscoprendo le bellezze del nostro Paese e preferiscono non andare all’estero”. Eppure, Profili non nasconde che persino il miracolo di Civita potrebbe venir offuscato nelle prossime settimane. “A marzo forse sarà più complicato. Alcune strutture ricettive locali – ammette – mi hanno contatto perché hanno iniziato ad avere le prime disdette. Stiamo valutando già alcune misure a sostegno del settore, qualora necessario”.

Il coronavirus sembra colpire già duro a Viterbo. La Cna in questi giorni è sommersa da segnalazioni. “Il turismo è il settore più colpito. Col blocco delle gite scolastiche – racconta la segretaria Luigia Melaragni – sono già arrivate le disdette nelle strutture ricettive. Un albergo del capoluogo ci ha posto il problema: in questi casi non esistono indennizzi, né possibilità di accedere alla cassa integrazione per il personale”.

Ma anche le attività commerciali soffrono. “Nel centro storico di Viterbo rischiamo il colpo di grazia. Ci sono negozi di abbigliamento che denunciano di non aver avuto nemmeno un cliente per un giorno intero. Salvo i supermercati, tutti raccontano di un consumo locale ulteriormente ridotto. Come se i viterbesi per paura escano meno da casa”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA