Violenza sessuale sulla figlia di 9 anni, chiesti 5 anni di carcere per quarantenne viterbese

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Venerdì 13 Maggio 2022, 06:30

Violenza sessuale sulla figlia di 9 anni, l’accusa chiede 5 anni di carcere. L’imputato è un quarantenne che a dicembre del 2020 finì ai domiciliari con la pesante accusa di aver abusato della figlioletta. Abusi che si sarebbero consumati tra il 2017 e il 2018, quando i genitori della bimba vivevano ancora insieme. Ma la bambina avrebbe raccontato tutto alla mamma solo molto tempo dopo, quando la relazione tra i genitori era finita e lei era rimasta con la madre.

L’uomo, residente in Germania ma domiciliato a Viterbo, fin dal giorno che si è visto arrivare in casa gli agenti della Squadra mobile che eseguivano la misura cautelare, si è professato innocente: «Non ho mai toccato la bambina». Era il 14 dicembre 2020: da quel giorno la situazione si è solo complicata. L’uomo è stato indagato per violenza sessuale continuata, in danno di minore di 10 anni.

Dalle attività di accertamento, eseguite dagli investigatori della polizia col coordinamento della pm Paola Conti, «è emerso - spiegò la Procura - che l’uomo avrebbe compiuto, in più circostanze e nell’arco di tempo di molti mesi (tra il 2017 e 2018), atti sessuali completi in danno della propria figlia, al momento dei fatti di nove anni e che attualmente non vive più con il padre».

In un periodo successivo a quello in cui si sarebbero verificati i fatti oggetto d’indagine, sempre secondo l’accusa, «la vittima si è confidata con la madre, che si è subito rivolta alla Mobile della questura di Viterbo per sporgere denuncia».

Davanti al gup del Tribunale l’indagato, difeso dall’avvocato Giuliano Migliorati, ha chiesto di essere processato con rito abbreviato, condizionato a una perizia sulle condizioni fisiche della bambina.

Secondo quanto prodotto in udienza, svolta rigorosamente a porte chiuse, per la difesa un medico di Belcolle avrebbe certificato che la bimba sarebbe ancora vergine, a dimostrare che non ci sarebbe stata violenza sessuale completa. Un documento accolto dal giudice Giacomo Autizi, che ha però disposto una perizia ginecologia super partes per fugare ogni dubbio. La decisione del giudice arriverà il 26 maggio.

Ieri durante l’udienza preliminare il sostituto procuratore Paola Conti ha chiesto 5 anni di carcere per il quarantenne, anche per l’aggravante del vincolo di parentela con la parte offesa. La madre, tutrice della minore, si è costituita parte civile con l’avvocato Remigio Sicilia.

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