Violenza in clinica, altre pazienti confermano gli abusi dell'infermiere

Polizia
di Maria Letizia Riganelli
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Sabato 22 Aprile 2023, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 23 Aprile, 14:05

Turni di notte continui e molestie nelle prime ore del mattino. Così l’infermiere viterbese 35enne riusciva a mettere in atto il suo piano. Nei primi giorni di gennaio scorso un uomo, dipendente di una clinica per i disturbi alimentari di Soriano nel Cimino, venne denunciato da due giovani pazienti. Due ragazzine, di 15 e 17 anni, che durante la loro degenza sarebbero state molestate sessualmente. Avrebbero ricevuto baci e carezze non richieste. Abusi sessuali nemmeno troppo velati. La prima parte delle indagini, condotta dalla Squadra Mobile di Viterbo, portò a un’ordinanza di interdizione dal lavoro emessa dal gip del Tribunale di Viterbo.

Dieci mesi di sospensione in cui si sarebbero concentrate le indagini. Negli ultimi mesi gli agenti della mobile hanno continuato a lavorare, ascoltando molti testimoni. Tra cui il direttore sanitario della struttura, che avrebbe confermato che l’indagato era solito fare molti turni di notte e altre giovani pazienti. Non ci sarebbero altre vittime al momento, ma le ragazze ascoltate dagli investigatori, le stesse che avrebbero trascorso la degenza nella stessa struttura con le vittime, avrebbero confermato le violenze dell’infermiere sulle due minorenni.

Secondo l’accusa l’infermiere durante le ore di lavoro, in cui avrebbe dovuto dare assistenza alle giovani pazienti, avrebbe invece approfittato della loro fragilità emotiva per mettere in atto il suo piano.

Ogni mattina all’orario della colazione si presentava nella loro camera e dopo averle circuite con le parole approfittava di loro. Gli abusi sarebbero andati avanti per tutto il periodo della degenza fino alla dimissione. Mesi in cui avrebbe portato avanti il suo modus operandi. Come raccontato agli investigatori dalle stesse ragazze ci sarebbe stata violenza anche nel giorno dei saluti.

Quello che doveva essere il rientro in famiglia, dopo un duro periodo di cure, si trasformò in un incubo. L’incubo vissuto è stato raccontato da una delle due presunte vittime al padre. L’uomo si è presentato alla clinica cercando spiegazioni. La direzione ha subito preso provvedimento sospendendo il dipendente. Pochi giorni dopo il padre e la figlia, insieme all’altra ragazza sono arrivati in Questura insieme. Dove hanno denunciato il 35enne. L’uomo durante l’interrogatorio di garanzia ha preferito non parlare, affermando allo stesso tempo di essere una vittima. E di non aver fatto nulla. Anche se non formalmente avrebbe negato la violenza sessuale per cui è accusato.

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