Tra Gradoli e Grotte di Castro la prima azienda agricola del Fai: «Coltiveremo per conservare questi paesaggi»

Tra Gradoli e Grotte di Castro la prima azienda agricola del Fai: «Coltiveremo per conservare questi paesaggi»
di Simone Lupino
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Sabato 25 Febbraio 2023, 05:45 - Ultimo aggiornamento: 15:41

“Una sfida”. Così il presidente del Fai, Mario Magnifico sul progetto “Villa Caviciana”, che vede il Fondo ambiente italiano impegnato a gestire una azienda agricola per la prima volta nella sua storia. La Tuscia come laboratorio. Siamo tra Gradoli e Gotte di Castro. Ieri la presentazione. “Sono 50 anni che il Fai recupera, gestisce, apre al pubblico monumenti di ogni tipo: castelli, ville, palazzi, piccoli e grandi monasteri in tutta Italia. Adesso cominciamo un lavoro mai fatto, siamo dei totali parvenu in questo senso”, ha detto Magnifico. Proprio per questo la fondazione ha deciso di non fare tutto da sola, ma di affidarsi a una società di imprenditori agricoltori e del supporto di un comitato di garanti (docenti universitari e altri esperti).

L’occasione si è presentata grazie alla donazione di questo spicchio di terra: “un angolo di paradiso”, 140 ettari con vigneti, oliveti, bosco e pascoli che si affaccia sul lago di Bolsena.

Un podere che venne acquistato nel 1989 da Fritz e Mocca Metzeler, marito e moglie di Dusseldorf, che si innamorarono di questi luoghi durante una vacanza e si impiantarono qui coltivando prodotti biologici di alta qualità. Un patrimonio che oggi la Fondazione intitolata a loro nome ha deciso di cedere al Fai. Al passaggio di consegne presente il figlio della coppia, Henning Metzeler: “Quando ci siamo trovati di fronte alla questione di come preservare l’opera dei miei genitori e di come portare avanti Villa Caviciana secondo il loro desiderio, abbiamo scoperto l’esistenza del Fai e dei suoi obiettivi e abbiamo capito che la soluzione c’era. In Germania non c’è niente di simile”. Lo scopo non è celebrativo, ma “quello di offrire il massimo beneficio possibile per la collettività”.

“E’ anche la prima volta che una famiglia straniera dona un proprio bene al Fai”, ha sottolineato Magnifico. L’ambizione è fare dell’azienda “un esempio di gestione del paesaggio agricolo e storico italiano. Non coltiveremo per produrre, ma coltiveremo e produrremo per conservare il paesaggio”.
In campo una società guidata da professionisti, come Osvaldo De Falco, 10 anni di esperienza in direzione di azienda, e Giuseppe Scala, produttore di vino da generazioni: “La priorità è mantenere la bellezza di questi luoghi, sono sicuro che supporti da questo team, da chi l’azienda la conosce, i collaboratori storici (7 lavoratori, più altri due in futuro, ndr) e dal comitato dei garanti, riusciremo a farlo nel miglior dei modi”.

Ha ringraziato il Fai Attilio Mancini, sindaco di Gradoli: “Questo progetto ci permetterà di far conoscere questi luoghi in Italia e in Europa”. “Molto felice” anche il consigliere Pietro Cioli (Grotte di Castro). I prodotti di Villa Caviciana si potranno acquistare direttamente in azienda oppure on line.

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