Quel consiglio sul bilancio, l'11 aprile scorso, è ricordato come la seduta in cui si è rischiato di vendere la ex chiesa della Pace, dove il Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa svolge le assemblee ed effettua le prove di portata. E anche per la «manina» che ne aveva modificato il prezzo, nel documento presentato dalla maggioranza e poi ritirato perché quell'immobile non è di proprietà del Comune ma del ministero.
La Procura starebbe indagando per falso in atto pubblico. Nel maxiemendamento era riportato il costo di 19 mila euro per un deposito. Ma Barbieri - almeno questo sembra abbia riferito - lo ha modificato perché sarebbe saltato il 3 davanti alla cifra, che avrebbe dovuto dunque essere 319 mila euro. Il capogruppo di FdI, Paolo Bianchini, durante il consiglio aveva sollevato dubbi: «Ci era stato detto che si trattava di un magazzino. Sui precedenti atti compare a 19 mila euro. Chi l’ha modificata?».
Alla Procura Barbieri ha consegnato il maxiemendamento e la lettera della Prefettura in cui si specifica il legittimo
proprietario della ex chiesa della Pace: non palazzo dei Priori ma il ministero.
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