Vendeva eroina e hashish a Viterbo e Montefiascone, liberiano finisce in carcere

Carabinieri
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Sabato 20 Marzo 2021, 10:18

Vendeva eroina e hashish a Viterbo e Montefiascone, liberiano finisce in carcere.

Nel pomeriggio del  18 marzo, i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Viterbo hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di custodia cautelare in carcere, a carico di un pregiudicato di origini africane di circa  30 anni.

Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Viterbo su richiesta della Procura della Repubblica, in aggravamento ed in sostituzione della misura cautelare degli arresti domiciliari cui era sottoposto il liberiano dal mese di gennaio, misura all’epoca applicata in quanto era stato trovato nella sua abitazione del quartiere Pilastro con una valigetta contenente 167 grammi di eroina e 98 di hashish.

L’aggravamento è stato emesso al termine di mirate indagini condotte dai Carabinieri del Norm che hanno permesso di accertare come il liberiano, conosciuto a Viterbo e Montefiascone sotto altro nome falso di copertura, avesse intrapreso un’attività illecita di spaccio di sostanze stupefacente di tipo hashish ed eroina. Le attività investigative hanno ricostruito una rete di acquirenti di stupefacenti del  capoluogo e provenienti da altri comuni della Provincia come ad esempio Montefiascone e Vignanello.

Gli accertamenti hanno portato alla luce più di quaranta episodi di spaccio, commessi principalmente nel quartiere Pilastro e centro storico di Viterbo e Montefiascone. 

Importante per  l’operazione è stato quando il 13 marzo i Carabinieri hanno sorpreso il liberiano allontanarsi arbitrariamente dalla propria abitazione dove era agli arresti domiciliari.

Atteso fino al suo rientro, i militari procedevano alla perquisizione dell’abitazione con l’ausilio dell’unità cinofila del nucleo carabinieri di Roma, trovando circa 33 grammi di eroina nascosti nella sua cameretta, sequestro che portava ad un ulteriore arresto in flagranza per detenzione ai fini di spaccio ed evasione.

Motivazioni queste che hanno indotto il Tribunale di Viterbo a disporre l’aggravamento degli arresti domiciliari con la traduzione in carcere del iiberiano, rinchiuso nel carcere di Perugia.

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