Università della Tuscia, tre nuovi corsi e più servizi per gli studenti

Santa Maria in Gradi: chiostro rinascimentale
di Carlo Maria Ponzi
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Martedì 31 Luglio 2018, 12:09
Sei dipartimenti; 15 corsi laurea triennale; 2 corsi magistrali a ciclo unico (conservazione e restauro dei beni culturali, giurisprudenza); 17 corsi laurea magistrale, con tre new entry: Economia circolare, Informatica digitale, Biotecnologie industriali per la salute e il benessere. Oltre 8.000 gli iscritti. Ottocentomila euro l’utile netto su un bilancio complessivo di 60 milioni di euro.

Sono i numeri notevoli dell’Università della Tuscia pronta ad affrontare l’anno accademico 2018/2019 (38° dalla fondazione) e ultimi dodici mesi del mandato di Alessandro Ruggieri con il tocco e la toga di ermellino che gli competono come magnifico rettore.

L’economista ieri mattina ha chiamato a raccolta i cronisti per fare un primo, sommario bilancio della sua attività sulla poltrona più alta di Santa Maria in Gradi e nello stesso tempo annunciare una serie di novità che attengono ai servizi, alla vita degli studenti, alla formazione, alla ricerca.

«Le tre nuove lauree magistrali - ha spiegato l’economista – sono affiancate da pacchetti di insegnamenti di inglese distribuiti in diversi corsi di studio. Obiettivo: favorire, non solo gli studenti italiani, ma anche i loro colleghi che grazie a Erasmus vengono a Viterbo dalla Russia, dagli Usa a da vari Paesi europei».

Proprio per favorire il programma Ue, è stato aumentato con fondi propri il finanziamento ministeriale: «ai consueti 275 euro – ha detto Ruggieri - aggiungiamo dai 112 ai 280 euro a seconda del reddito familiare, mentre sono già partiti per Bruxelles due ragazzi con borse di studio da 25.000 euro ciascuna cofinanziate con la Regione». Non mancano nuovi servizi: da quest’anno le immatricolazioni si possono fare completamente on line e prosegue la politica di premiare il merito, con sconti sul pagamento delle tasse per i redditi più bassi.

Ma il vento in poppa che rende spedita la navigazione di Unitus racconta anche altri aspetti. Il primo, che Ruggieri scandisce con orgoglio: «I dati di Almalaurea e Anvur, dicono che il 30% dei laureati Unitus viene da fuori regione: un dato molto importante che indica l’attrattività dell’ateneo». Il secondo: 2/3 dei laureati ha svolto tirocini riconosciuti nel mondo del lavoro. Infine la “soddisfazione” che il 93,4% degli studenti ha espresso nei confronti del corpo docente: «è un dato eccellente – sottolinea Ruggieri -che premia il grande lavoro sia dei docenti che del personale amministrativo in costante ricerca del miglior rapporto con gli studenti e le loro famiglie».

A proposito di rapporti: sono stati allacciati con la nuova amministrazione comunale? «E’ di questi giorni – afferma il magnifico - un incontro con Palazzo dei Priori. Stiamo preparando un protocollo per lavorare insieme alla progettazione europea puntando su cultura, risorse naturali e altro. Credo che l’Università sia molto importante per le istituzioni locali, ma credo che valga anche il contrario. Ritengo che Viterbo debba diventare sempre di più una città universitaria sfruttando ogni possibile sinergia con l’ateneo per raggiungere questo obiettivo».
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