Unitus coordina progetto degli atenei del Centro per rendere più efficiente la macchina della Giustizia

Viterbo: il Palazzo di Giustizia
di Carlo Maria Ponzi
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Giovedì 13 Gennaio 2022, 21:28

“Giustizia agile”: è il titolo del progetto, finanziato dal ministero della Giustizia, coordinato dall’Università degli studi della Tuscia che vede la partecipazione di altri atenei del Centro Italia. Obiettivo? “Il progetto – sottolinea il rettore Stefano Ubertini – ha ottenuto un finanziamento di 8 milioni di euro ed è orientato a rendere la macchina della giustizia più moderna ed efficiente.

In modo specifico i vari atenei (quattro del Lazio: Roma Sapienza, Tor Vergata, Roma Tre e Cassino), cinque della Toscana (Firenze, Pisa, Siena e le Scuole Sant’Anna di Pisa e IMT di Lucca) e una dell’Umbria (Università di Perugia) metteranno a disposizione dei distretti giudiziari di Roma, Firenze e Perugia le loro competenze in area giuridica, economica e ingegneristica.

Tre i macro-obiettivi: istituire e potenziare presso i tribunali l’ufficio per il processo, destinato a supportare il lavoro dei giudici e dei cancellieri; - ridurre drasticamente gli arretrati giudiziari, così da garantire la ragionevole durata dei processi;  aggiornare la formazione universitaria, orientandola alle nuove esigenze delle figure professionali del comparto giustizia, incluse quelle legate all’innovazione tecnologica, alla individuazione di soluzioni green (con il superamento definitivo del cartaceo) e alla adozione di modalità intelligenti di riorganizzazione del lavoro.

«Il finanziamento del progetto – afferma ancora il rettore - conferma il dinamismo del nostri giovane ateneo e rappresenta un importante riconoscimento per il lavoro svolto in questi anni dai nostri giuristi ed economisti, che hanno assunto la leadership di una così prestigiosa cordata di università».

Alle affermazioni di Ubertini fa eco Mario Savino, docente di diritto amministrativo in forza al Distu (dipartimento di studi linguistico-letterari, storico-filosofici e giuridici), coordinatore della proposta progettuale. «Ci sono tutte le condizioni per avviare un dialogo proficuo tra le Università e il mondo della giustizia in vista di un obiettivo d’interesse comune: rendere la giustizia italiana più efficiente e, al contempo, più attenta ai bisogni dei cittadini.

Si tratta di una occasione irripetibile per superare un deficit strutturale del nostro sistema-paese e rafforzarne il grado di civiltà e competitività sul piano europeo e internazionale».

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