Mentre nel resto d’Italia mancano i vaccinatori, nel Viterbese ad essere carenti sono le dosi. I medici di famiglia, che dal 1° marzo hanno iniziato la campagna sugli assistiti 65enni, in sette giorni sono arrivati a quasi 800 somministrazioni. “Ma potremmo fare molto di più se avessimo maggiori forniture. Siamo disposti a sedute anche la sera, fino alle 23”, va ripetendo da giorni il segretario provinciale della Fimmg, la Federazione italiana medici di medicina generale, Michele Fiore. E che questa categoria sia una vera potenza di fuoco contro il Covid lo dimostrano i numeri delle adesioni: 170 su 224 medici di famiglia hanno detto sì a vaccinare negli ambulatori.
Anche la Asl, intanto, continua a rafforzare le fila del personale chiamato a gestire la pandemia e a entrare nella rete dei vaccinatori: sono 14 le ultime assunzioni di questi giorni, contratti libero-professionali per dottori (alcuni richiamati dalla pensione) per ora assoldati per due mesi, con possibilità di proroga sino al termine dell’emergenza sanitaria. Un investimento che ha consentito al Viterbese di raggiungere livelli tra i più alti del Lazio per numero di vaccinazioni rispetto alla popolazione: sono 28.401 i cittadini sinora coinvolti, 672 solo nella giornata di domenica.
Intanto, ieri la curva epidemica ha registrato un andamento piatto: 16 nuovi casi, altrettanti guariti e nessun decesso. Un quadro specchio della ridotta quantità di persone che si sono recate ai drive-in. Resta però comunque alta la percentuale di minori positivi: 5, ovvero oltre il 30%, hanno meno di 18 anni e sono contatti secondari di casi già noti in ambito familiare.
Al momento, nel Viterbese restano 959 persone positive al Sars-Cov-2. Di queste, 75 sono ricoverate all’interno dei reparti Covid di Belcolle (5 in Terapia intensiva) e Montefiascone. Sale a 10.729 il numero dei pazienti negativizzati e resta a 377 quello dei deceduto. Dall’inizio dell’emergenza, nella provincia di Viterbo sono stati effettuati 112.609 tamponi, 223 nelle ultime 24 ore.