Confesercenti vede nero, nel 2021 il turismo rischia di presentate un saldo peggiore dello scorso anno. Troppe le incognite per turisti e imprese, tra coprifuoco alle 22 fino al 31 luglio che congela le prenotazioni e ritardi nella campagna vaccinale che allontanano le ultime tracce di turismo estero.
«I dati del 2020 non son ancora completi ma per la nostra Provincia il calo ipotizzabile è stato dal 20% per le presenze italiane e addirittura dell’80% per gli stranieri – spiega il presidente di Confesercenti Vincenzo Peparello -. Dati che bastano a affossare un sistema che cerca rilancio e non ha bisogno di nuovi ostacoli».
I numeri da record nelle prenotazioni che sta registrando il litorale da soli non bastano ad invertire la tendenza «perché turismo non significa solo mare, ma anche lago, città d’arte e sentieri naturalistici. Quindi persone, imprese e servizi che ci girano intorno– continua Peparello -. Prima di fare una previsione a lungo raggio bisogno prendere in mano tutti gli elementi e valutare gli effetti dei provvedimenti»; inadeguati, secondo Peparello, che presenta il conto con i dati del dossier ‘Stagione Turistica 2021: sull’onda del vaccino’ di Assoturismo – Confesercenti.
Il quadro che ne esce è quello di un settore in ginocchio. «Alla fine dei primi quattro mesi dell’anno la situazione del comparto turistico resta drammatica – spiega - Il blocco imposto in questa prima parte dell’anno si sta infatti traducendo in un’ulteriore flessione delle presenze sul nostro territorio».
Per evitare il naufragio però non basta. «Il nostro auspicio è che il governo intervenga per imprimere una netta inversione, rimettendo mano al Decreto Riaperture per eliminare gli ostacoli, accelerare su green pass e un nuovo Bonus vacanze senza staccare non staccare la spina ai sostegni».
Sostegni che anzi vanno potenziati e che dovranno tenere conto anche dei costi fissi sostenuti dalle imprese, prevedere l’estensione fino a dicembre 2021 del credito di imposta sulle locazioni e un prolungamento della moratoria sugli sfratti e della cassaintegrazione. E ancora, l’estensione al 2033 dei titoli concessori dei balneari e l’estensione dell’ecobonus al 110% anche alle strutture ricettive.
«Per rendere i ristori veramente efficaci non va cambiato solo il nome ma anche il metodo di calcolo ed i parametri per accedere – conclude Peparello -. Serve un moltiplicatore ad hoc per le attività del turismo, quelle che hanno sofferto di più la crisi pandemica e che rischiano di subire ulteriori danni».